(Acs) Perugia, 10 febbraio 2016 - “Un parametro essenziale ai fini dell'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale sociale deve essere la residenza sul territorio regionale di almeno dieci anni. Inoltre è necessario aprire l'iscrizione ai bandi anche ai coniugi separati, i quali, seppur titolari di case di proprietà, non possono usufruirne in quanto assegnate dalla legge all'altro coniuge”. È questo il contenuto di una proposta di legge presentata dai consiglieri regionali della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, per cambiare “i requisiti necessari ai fini dell'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale sociale della legge regionale '23/2003'”.
“Con questa proposta di legge – spiega Fiorini – intendiamo apportare modifiche all'articolo 20 riguardante i requisiti generali dei beneficiari e all'articolo 29 relativo ai requisiti soggettivi per l'assegnazione. L'obiettivo è subordinare la possibilità di accedere ai benefici per l'assegnazione degli alloggi popolari alla residenza anagrafica o attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell'ambito territoriale regionale da almeno 10 anni. La nostra proposta – aggiunge - è motivata dal fatto che negli ultimi anni il disagio sociale provocato dalla crisi economica si è allargato notevolmente, colpendo il ceto medio con conseguente allungamento delle liste per le richieste della casa popolare anche e soprattutto da parte di cittadini italiani e quindi umbri, nel caso della nostra regione. Tanti cittadini si trovano, infatti, senza una casa o nell'impossibilità di pagare un affitto. Nello scrivere questa proposta abbiamo pensato proprio a loro, cercando di evitare che gli alloggi pubblici vengano assegnati a immigrati e stranieri che non hanno un legame sufficientemente stabile con il territorio”.
“Il secondo articolo della legge regionale che vogliamo modificare – prosegue Fiorini – punta a salvaguardare quei coniugi che, in seguito ad una separazione giudiziale dal coniuge, e avendo quest'ultimo vistosi assegnata la casa di proprietà, si trovano spesso in forte difficoltà economica e abitativa. Per questo chiediamo che venga data loro possibilità di accedere al bando per l'assegnazione dell'alloggio popolare sulla base della documentata indisponibilità della proprietà”. RED/dmb