BULLISMO IN ITALIA: “NELLE SCUOLE SUPERIORI UN RAGAZZO SU DUE SUBISCE EPISODI DI VIOLENZA VERBALE E PSICOLOGICA” - MARIA ROSI (PDL) SOLLECITA L’INTERVENTO DELLA REGIONE

Il consigliere del Pdl, Maria Rosiaffida ad una nota la sua preoccupazione per la presenza, particolarmente marcata nella società di oggi, del bullismo. Facendo riferimento ad alcuni dati di una apposita ricerca, l'esponente del Pdl evidenzia come, nelle scuole, “un ragazzo su due subisce episodi di violenza verbale, psicologica e fisica e il 33 per cento è una vittima ricorrente di abusi”. Sottolineando che “le conseguenze del bullismo sono notevoli e a volte purtroppo irreparabili”, auspica un forte lavoro comune tra istituzioni, scuola e famiglie basato su responsabilità ed equilibrio”.

Data:

09 Giu 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 9 giugno 2011 - “Una recente indagine in Italia sul 'bullismo' nelle scuole superiori ha evidenziato che un ragazzo su due subisce episodi di violenza verbale, psicologica e fisica e il 33 per cento è una vittima ricorrente di abusi”. Lo scrive Maria Rosi (Pdl) che definisce il fenomeno come “l’espressione di un malessere sociale diffuso, un disagio relazionale riguardante adolescenti e giovani, socialmente e anche anagraficamente trasversale. Il bullismo – spiega - è il risultato di una società che è diventata distratta, superficiale, egoista e individualista”.”.


 

Per Rosi è necessario che la Regione attivi “campagne anti-bullismo ed intervenga efficacemente e in particolare nella sfera educativa nei suoi vari approcci: scolastici, televisivi e familiari. L’educazione – continua - deve prima di tutto partire dal coinvolgimento dalle famiglie, nucleo primario sia della vittima che del suo persecutore. Istituzioni famiglia e scuola devono lavorare insieme per combattere questo fenomeno. È importante usare lo stesso linguaggio dei ragazzi. La scuola deve chiaramente gridare no al bullismo ed impegnarsi direttamente per sconfiggerlo. Il bullismo e la violenza in genere si combattono rimanendo uniti. Bisogna poi selezionare bene i miti da proporre ai ragazzi”.


 

Il bullismo – aggiunge l'esponente del Pdl - si evolve con l'età, cambia le proprie modalità, ed in età adulta sfocia poi in atti di prevaricazione sociali, lavorativa e familiare. Dai risultati di un’indagine tra i giovani delle scuole superiori – commenta Rosi - emerge che le prepotenze di natura verbale e psicologica prevalgono rispetto a quelle fisiche: il 42 per cento dei ragazzi afferma di essere stato preso in giro; il 30 per cento ha subito delle offese e il 23,4 per cento ha segnalato di aver subito calunnie. Nelle violenze di tipo psicologico, il 3,4 per cento denuncia l'isolamento di cui è stato oggetto, mentre l’11 per cento dichiara di essere stato minacciato. Il fenomeno del bullismo – dice - è sottovaluto anche quando assume le caratteristiche di vero e proprio malessere sociale che riguarda sia chi commette il danno, sia chi lo subisce”.


 

In conclusione, Rosi invita tutti, “in particolare le istituzioni” a trattare questo argomento “con grande responsabilità ed equilibrio”. RED/as


 

Ultimo aggiornamento: 09/06/2011