(Acs) Perugia, 5 dicembre 2012 - “È necessario che la Regione Umbria faccia quanto in suo potere per scardinare una situazione che ad oggi rende difficile per i cittadini veder rispettato un diritto sancito da una legge regionale. Non è ammissibile che i possessori di veicoli storici regolarmente certificati dai centri autorizzati si vedano negata la possibilità di stipulare una polizza assicurativa”. Così Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta l'audizione di questa mattina in Prima commissione dei centri Aiac e Club A112, autorizzati dalla Regione Umbria a certificare la storicità delle auto e moto. Secondo Dottorini “occorre trovare la giusta modalità per rompere una situazione che assomiglia molto a un 'cartello', pur non andando a ledere probabilmente alcuna normativa in materia. Sarà opportuno che la Giunta regionale individui le giuste modalità per intervenire, anche nell'ambito del rinnovo della convenzione con Aci incaricata della riscossione della tassa automobilistica”.
“I rappresentanti dei centri autorizzati dalla Regione Umbria – spiega Dottorini - sono venuti a descriverci una situazione che, se confermata, assomiglierebbe molto a un 'cartello' tra compagnie di assicurazione che, magari senza ledere alcuna normativa, si rifiutano di stipulare polizze ai cittadini che decidono di avvalersi dei centri autorizzati, vanificando in questo modo gli effetti economici positivi della normativa. È bene ricordare – aggiunge - che dal 2008 l'Umbria è l'unica regione in Italia nella quale esiste la possibilità di non iscriversi ad Asi per il riconoscimento di storicità del proprio veicolo, ma di scegliere liberamente tra una pluralità di centri autorizzati alla certificazione, consentendo in questo modo un cospicuo risparmio economico, quantificabile in più di cento euro l'anno. Per questo ritengo molto importante che la Prima commissione abbia quindi deciso di convocare in audizione l'assessore Gianluca Rossi per verificare la possibilità di inserire nella convenzione con Aci la richiesta di abilitare le polizze storiche attraverso la propria compagnia assicurativa. Potrebbe essere questa – conclude Dottorini - una soluzione positiva per tutelare i cittadini e dare seguito alla volontà del legislatore di rompere monopoli e rendite di posizione”. RED/tb