ASSEMBLEA LEGISLATIVA: PARI OPPORTUNITÀ, VALORIZZAZIONE COMPETENZE, CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA E LAVORO, FLESSIBILITÀ – PRESENTATA A PALAZZO CESARONI LA PROPOSTA DI PIANO DELLE AZIONI POSITIVE 2017-2019

Presentata stamani a Palazzo Cesaroni, nel corso di un convegno, la proposta di “Piano triennale delle azioni positive 2017-2019” dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Con questo atto, come ha spiegato la presidente Donatella Porzi, l’Amministrazione intende “contribuire a realizzare condizioni di effettiva parità e pari opportunità uomo/donna nei propri uffici e servizi, rimuovendo tutti gli ostacoli, prevenendo e contrastando ogni forma di discriminazione, attraverso anche la sperimentazione di nuove forme organizzative e tempi di lavoro, in attuazione di quanto stabilito da quei principi di “alta civiltà giuridica stabiliti dalla normativa europea e nazionale e ribaditi anche nel nostro Statuto regionale”.

Data:

28 Nov 2016 14:45

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(Acs) Perugia, 28 novembre 2016 – Presentata stamani a Palazzo Cesaroni, nel corso di un convegno, la proposta di “Piano triennale delle azioni positive 2017-2019” dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Con questo atto, come ha spiegato la presidente Donatella Porzi, l’Amministrazione intende “contribuire a realizzare condizioni di effettiva parità e pari opportunità uomo/donna nei propri uffici e servizi, rimuovendo tutti gli ostacoli, prevenendo e contrastando ogni forma di discriminazione, attraverso anche la sperimentazione di nuove forme organizzative e tempi di lavoro, in attuazione di quanto stabilito da quei principi di 'alta civiltà giuridica' stabiliti dalla normativa europea e nazionale e ribaditi anche nel nostro Statuto regionale. E l’iniziativa di oggi – ha aggiunto - costituisce l’avvio di una fase di confronto e partecipazione che vedrà impegnati tutti i soggetti istituzionali e sociali interessati, in primo luogo la Consigliera di parità e il Centro pari opportunità”. La presidente Porzi ha poi sottolineato che le politiche di genere e di pari opportunità hanno “una forte centralità in tutti i documenti programmatici della Regione, ribadita in questi con l’approvazione in Aula della proposta di legge ‘Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini’”.

Il tema della “conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, hanno spiegato nei loro interventi Bruno Palmerini, Vania Bozzi e Silvia Lillacci del Servizio Studi, valutazione delle politiche e organizzazione rappresenta il “cuore della proposta di Piano triennale che si sviluppa attraverso tre aree di intervento: sviluppo professionale e ‘benessere lavorativo; conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; promozione delle pari opportunità e contrasto delle discriminazioni”.
Per quanto riguarda  lo “SVILUPPO PROFESSIONALE E IL BENESSERE LAVORATIVO”, gli interventi si attueranno attraverso un’attenta verifica delle competenze, una formazione mirata e la revisione del sistema di valutazione delle performance. Si prevede il monitoraggio annuale dell'organico e del “clima organizzativo”, la banca dati delle competenze, la formazione al femminile, servizi di couselling. 
La “CONCILIAZIONE DEI DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO” costituisce il cuore e la parte più innovativa della proposta di Piano e prevede: flessibilità oraria; telelavoro; lavoro agile; sperimentazione di una modulazione diversa dell'orario settimanale; promozione del congedo parentale; strumenti per il time saving; progetto extrascuola, individuazione di spazi da far utilizzare ai figli dei dipendenti nell'orario di rientro pomeridiano.   
La terza area di intervento, “PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITÀ E CONTRASTO DELLE DISCRIMINAZIONI”, comprende azioni di comunicazione e informazione sulle tematiche della parità e delle pari opportunità, e la valorizzazione e promozione dell'attività del Comitato unico di garanzia (CUG) all'interno delle Pubbliche Amministrazioni, oltre alla sensibilizzazione sull'uso del genere nel linguaggio amministrativo.

Nel convegno hanno portato il proprio contributo la consigliera nazionale di Parità Francesca BAGNI CIPRIANI e Monica PARRELLA (dirigente generale Ufficio interventi in materia di Parità e Pari Opportunità, Dipartimento Pari Opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri). Bagni Cipriani, nel sollecitare la costituzione del Cug aziendale,  ha spiegato che c'è ancora molto da fare  per rimuovere gli ostacoli che condizionano il pieno sviluppo della professionalità delle donne, passando dal criterio di conciliazione a quello della condivisione paritaria tra uomo e donna delle responsabilità e dei tempi tempi di vita e di lavoro. Parrella nel trovare interessante i contenuti del Piano relativi al “lavoro agile- smart working”, ha spiegato che un'organizzazione flessibile migliora anche l'organizzazione e le relative performance. Lo Smart working previsto nella riforma della PA “Madia” permetterà di sperimentare tale opportunità in tutte le amministrazioni, anche regionali, permettendo di fruirne a non meno del 10 per cento (ma non c'è limite massimo)  dei dipendenti. 
Nel suo intervento, la consigliera di Parità della Regione Umbria, Elena Tiracorrendo, ha detto che il complesso degli interventi deve essere costruito dal basso, raccogliendo quelle che sono le esigenze delle donne, sensibilizzando la dirigenza, per impostare un complesso di azioni costruito “non su e per le donne”, ma per costruire una società realmente inclusiva.  Tiracorrendo ritiene inoltre lo  smart working molto positivo, efficace e appropriato anche ai fini del miglioramento qualitativo della pubblica amministrazione. 

Il dirigente del Servizio legislazione Juri Rosi, intervenendo a conclusione dei lavori  ha detto che occorre, da parte di tutti i dipendenti, acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle questioni relative alla proposta di Piano delle azioni positive. E a suo giudizio, anche se il Comitato unico di garanzia non è stato ancora costituito, molto si più fare sul piano di una diversa organizzazione del lavoro calzata sulle esigenze particolari di una istituzione come l'Assemblea legislativa. Rosi ritiene inoltre che da parte dei dirigenti dell'Assemblea ci sia disponibilità ad attuare un'organizzazione flessibile che, garantendo la funzionalità dei servizi, superi la tradizionale rigidità delle condizioni di lavoro e valorizzando la professionalità dei dipendenti contribuisca al miglioramento complessivo della qualità dei servizi resi. Tb/

Ultimo aggiornamento: 01/12/2016