ARTIGIANATO: “PRESTO UNA LEGGE QUADRO CON AL CENTRO GLI INTERESSI DELLE PICCOLE E PICCOLISSIME IMPRESE UMBRE” - L'ASSESSORE REGIONALE GIANLUCA ROSSI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI CHIACCHIERONI (PD)

L'assessore regionale all'economia Gianluca Rossi, rispondendo ad una interrogazione del consigliere del Pd Gianfranco Chiacchieroni, annuncia l'imminente presentazione di una legge quadro sull'artigianato umbro che mette al centro gli interessi, i diritti ed il potenziale di sviluppo della piccola e piccolissima impresa. Per Rossi si tratta di una “profonda revisione” della precedente legge 5 del 1990 dovuta al contesto economico e normativo cambiato ed alle nuove competenze della Regione.

Data:

15 Lug 2010 01:00

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 (Acs) Perugia, 15 luglio 2010 – Come Giunta stiamo lavorando ad una nuova legge quadro sull'artigianato umbro che metterà al centro gli interessi, i diritti ed il potenziale di sviluppo della piccola e piccolissima impresa, ridefinendone contesto giuridico, semplificazioni amministrative, funzioni di supporto per una una rinnovata capacità di crescita, in coerenza con le indicazioni che ci vengono dall'Europa, con lo Small Businnes Act, e dalle stesse imprese e dalle loro associazioni.

Ad anticipare i contenuti del provvedimento è l'assessore regionale all'economia Gianluca Rossi. In una risposta scritta al consigliere del Pd e presidente della II Commissione Gianfranco Chiacchieroni, che aveva presentato un'interrogazione sugli intendimenti del governo regionale in merito al settore dell'artigianato. Rossi spiega che è giunto il momento di procedere ad una “profonda revisione” della precedente legge 5 del 1990, costruita in modo intelligente, ma che si trova a fare i conti con un contesto economico e normativo cambiato, anche in ragione delle nuove competenze della Regione.

Rossi, preoccupato per gli effetti della manovra nazionale che “rischia di cancellare in toto il Fondo unico per le attività produttive che per l'Umbria vale 12 milioni di euro ogni anno”, si dice convinto che le quasi 25mila imprese artigiane sulle 97mila complessive del 2010, con migliaia di addetti, rappresentano un patrimonio insostituibile. Ma in un contesto di gravi difficoltà economiche dovute alla crisi, con problemi di accesso al credito, è necessario consolidarne la struttura promuovendola su più elevati livelli di qualità, innovazione e aggregazione, intesi come motori essenziali dello sviluppo regionale. GC/gc

Ultimo aggiornamento: 15/07/2010