“Aprire un tavolo di confronto con la nuova dirigenza di Unicoop Etruria, coinvolgendo anche le sigle sindacali e i rappresentanti dei Comuni umbri”

L’Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato all’unanimità la mozione di Eleonora Pace (FdI), Nilo Arcudi (Tp-Uc) e Andrea Romizi (FI), emendata alla luce dei fatti nuovi sopraggiunti a livello societario e del recente incontro con i lavoratori da parte di consiglieri regionali e rappresentati della Giunta

Data:

25 Lug 2025 13:32

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(Acs) Perugia, 25 luglio 2025 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità la mozione di Eleonora Pace (FdI), Nilo Arcudi (Tp-Uc) e Andrea Romizi (FI) relativa alla “istituzione di un tavolo di confronto sull’evoluzione del processo di fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno in Unicoop Etruria”, atto che è stato emendato con il consenso di tutti i gruppi consiliari alla luce dei fatti nuovi sopraggiunti a livello societario e del recente incontro con i lavoratori da parte di consiglieri regionali e rappresentati della Giunta, che ha imposto modifiche al testo dell’atto originario, da tempo depositato.

Il nuovo testo, come emendato stamani in Aula, impegna la Giunta regionale “ad aprire un tavolo di confronto con la nuova dirigenza di Unicoop Etruria, coinvolgendo anche le sigle sindacali e i rappresentanti dei Comuni umbri, per monitorare l’impatto sui lavoratori e sul tessuto economico regionale, al fine di garantire la massima trasparenza e il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti interessati”.

In Aula, Eleonora Pace ha ricordato le premesse da cui nasce questo impegno della Regione: “La fusione per incorporazione di Coop Centro Italia in Unicoop Tirreno è un processo che si inserisce in un contesto economico e finanziario difficile, nel quale le sfide per le imprese, in particolare quelle cooperative, risultano essere sempre più complesse in termini di costi ed efficienza. L’obiettivo dichiarato di questa fusione è ottimizzare i costi e migliorare l’efficienza produttiva e di servizio, creando al contempo nuove opportunità di sviluppo. Tuttavia è necessario che vengano rispettati alcuni principi fondamentali: la priorità assoluta deve essere quella di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la salvaguardia dei posti di lavoro, valorizzando le competenze locali del territorio. I sindacati hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze occupazionali, in particolare per le sedi operative e la rete di vendita presenti in Umbria; la riorganizzazione delle sedi e della logistica potrebbe comportare, infatti, una riduzione del personale nelle strutture umbre, con potenziali impatti negativi sull’occupazione locale e sul tessuto sociale della nostra regione. La fusione potrebbe, inoltre, causare la chiusura o il ridimensionamento di punti vendita in Umbria mettendo a rischio l’accesso dei cittadini ai servizi offerti dalla cooperativa. È indispensabile che questo processo di fusione venga accompagnato da politiche di supporto concrete, per garantire che il cambiamento porti vantaggio non solo alle cooperative stesse ma anche alle persone che vi lavorano e alle nostre comunità locali, diventando così un’opportunità per innovare il nostro sistema cooperativo e favorire la crescita della nostra economia locale”.

Cristian Betti, capogruppo del PD, ha ringraziato Eleonora Pace “per aver coinvolto il resto del Consiglio e permesso a tutti i capigruppo, di maggioranza e minoranza, di poter accompagnare questa proposta cui teniamo molto, relativa a una vicenda che abbiamo seguito da vicino fin dall’inizio. Questa mozione ci trova tutti concordi nell’avviare questo tavolo per condividere un percorso che possa portare alle finalità previste nell’atto presentato in Aula. Sosterremo in ogni modo questa azione”.

Nilo Arcudi (TpUc): “Condividiamo la preoccupazione con tutti i gruppi politici. La grande distribuzione è una realtà fondamentale per l’Umbria. Coop Centro Italia è stata una realtà importantissima. La sede in Toscana e non più a Castiglione del lago rappresenta ovviamente un problema per i lavoratori e per l’indotto economico che viene generato e anch’esso messo a rischio da questa operazione, senza contare che quando avvengono mutamenti come questo, tutti garantiscono la tutela dei posti di lavoro ma poi si verificano esigenze di riorganizzazione e razionalizzazione che modificano lo stato delle cose. Le questioni sono tante: dalla preoccupazione dei lavoratori, molti dei quali hanno anche responsabilità familiari e genitoriali, alle reti di vendita: quelle più efficienti e produttive resteranno aperte ma altre rischieranno la razionalizzazione. C’è anche la questione logistica, con un magazzino sempre più esternalizzato e la possibilità che sui banchi compaiano prodotti toscani in luogo di quelli umbri. Dobbiamo cercare di limitare i danni”.

Fabrizio Ricci (Avs): “Anche noi sosteniamo questa mozione, perfettamente coerente con il percorso che abbiamo intrapreso. Siamo stati fisicamente presenti alle manifestazioni dei lavoratori e abbiamo recepito le loro preoccupazioni. Dobbiamo monitorare e gestire la vicenda affinché non ci sia perdita dei posti di lavoro. La Giunta ha indicato l’intenzione di avere grande attenzione sul tema”.

Infine, l’assessore Francesco De Rebotti ha preso atto “con soddisfazione della concordia fra tutte le forze politiche su questo importante impegno”. PG

Ultimo aggiornamento: 29/07/2025