AMBIENTE: “RICONVERTIRE LA CENTRALE ENEL DI BASTARDO” - DOTTORINI (IDV) PROPONE DI “PUNTARE SU FONTI RINNOVABILI”
18 Ago 2010 01:00
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(Acs) Perugia, 18 agosto 2010 - “Da anni chiediamo che venga fatta luce sulle problematiche ambientali che la centrale a carbone di Gualdo Cattaneo sta generando in un territorio conosciuto in tutto il mondo per i prodotti tipici come l'olio extravergine e il Sagrantino. Le nostre numerose interrogazioni sui carbonili scoperti attendono ancora una risposta e non ha trovato applicazione l'indagine epidemiologica prevista dalla mozione approvata dal Consiglio regionale nell'ottobre del 2007 e tesa a verificare la diffusione di malattie e patologie correlate alla combustione del materiale utilizzato per la produzione di energia. E' giunto il momento di porre sul tavolo delle politiche di governo, a fianco di una decisa opzione a favore delle energie rinnovabili, il tema della riconversione di un impianto che è giusto ormai annoverare tra le testimonianze di archeologia industriale ed energetica della nostra regione". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, interviene sulle “molte criticità ambientali della centrale a carbone Enel 'Pietro Vannucci' di Ponte di Ferro” per chiedere la riconversione di un impianto che “già il ministro Calderoli ebbe modo di individuare come altamente inquinante”.
"In un’intervista di circa un anno fa - spiega Dottorini - Calderoli parlò di due impianti da dismettere. Uno a olio combustibile in Sicilia, l’altro a carbone in Umbria, entrambi altamente inquinanti. Ci sembra che rispetto a quell’intendimento ci sia solo da chiedere un impegno della Regione e del Governo nazionale per evitare una chiusura tout court e puntare invece su un progetto di riconversione alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Noi sappiamo che ogni kilowattora prodotto da fonti rinnovabili comporta una analoga riduzione di produzione da fonti convenzionali. Per questo, come abbiamo già chiesto in sede di discussione delle linee programmatiche della presidente Marini, ci sembra sia giunto il momento di porre il tema della riconversione della centrale di Bastardo sui tavoli della politica e del governo regionale e nazionale. Dobbiamo ricordare che quell'impianto presenta enormi criticità di carattere socio-sanitario, che richiederebbero verifiche che non ci risulta siano mai state condotte: dalle norme antisismiche allo screening periodico degli inquinanti contenuti nel carbone, dalla destinazione dei fanghi di risulta allo smaltimento delle ceneri, ai controlli delle acque prelevate e reimmesse nel torrente Puglia”.
"L'impianto di Gualdo Cattaneo - conclude Dottorini - deve essere oggetto di un’opera di riconversione e trasformato in una delle più grandi centrali di energia da fonti rinnovabili dell'intera Regione, garantendo continuità occupazionale e compatibilità con la vocazione turistica ed enogastronomica. Le tecnologie ci sono e sono presenti nel nostro territorio. Occorre solamente la volontà politica e la lungimiranza nell'affrontare scelte di cambiamento, senza attardarsi in politiche di conservazione e in difese d’ufficio”. MP
