(Acs) Perugia, 10 marzo 2016 - “È di questa mattina la notizia (http://goo.gl/CmrOgX) secondo la quale l'Unione Europea sarebbe in procinto di aprire il suo mercato all'import senza dazi di 35 mila tonnellate in più di olio tunisino per il 2016, e altrettante per il 2017, con il nobile obiettivo di sostenere il paese nord africano esposto agli attacchi terroristici frutto della politica dissennata e congiunta di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Ma di tutto ciò, cosa ne pensa la presidente della Regione Catiuscia Marini”? Lo chiede il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Ricci presidente) che definisce “complice di questo colpo di mano politico-commerciale anche il presidente del Consiglio Renzi, che per quanto noto dovrebbe essere 'un amico' dell'Umbria, come di tante altre regioni a vocazione olivicola e a guida rossa”.
“Di fronte a questo nuovo fronte – continua l'esponente del centrodestra -, che coinvolgerà direttamente la nostra regione e i suoi produttori di olio d'oliva viene spontaneo domandarsi cosa stia facendo, o piuttosto se abbia l'intenzione di fare qualcosa, la 'nostra' presidente Marini, magari di concerto con l'assessore Cecchini. Ma questa – continua De Vincenzi -, evidentemente, è solo l'ultima in ordine cronologico delle questioni, posto che la lista è decisamente lunga e sostanziosa: bilancio, sanità, rifiuti e ambiente, geotermico, risorse idriche, zootecnia. Così, anziché paralizzare il funzionamento della Regione con lotte tutte interne al Pd per la spartizione del partito e delle poltrone, sarebbe auspicabile che presidente, Giunta e intera maggioranza pensassero piuttosto ad onorare il mandato ricevuto dagli umbri, anche se, ahimè, solo dal 23 per cento di essi”.
De Vincenzi tiene a sottolineare che “la notizia del nulla osta europeo all'import dell'olio tunisino è ancora più sconcertante perché ci viene comunicata proprio nel day-after della sceneggiata andata in onda ieri in Assemblea legislativa con la conferma di una fiducia armata da parte dei 'bocciani'. Una pace – conclude il consigliere regionale di opposizione - che si presenta assolutamente labile come dimostrato dal mancato rientro in Giunta di Barberini e dall'esito della votazione sul direttore Dal Maso, che ha visto tre 'consiglieri bocciani' contrari e due usciti dall'Aula”. RED/as