AEROPORTO S.EGIDIO: “LA GIUNTA REGIONALE INTERVENGA SUL GOVERNO”- BUCONI (SOCIALISTI E RIFORMISTI): “DIFENDERE TURISMO E ECONOMIA REGIONALE”

Il capogruppo regionale dei Socialisti e riformisti, Massimo Buconi, lancia l’allarme sul rischio “chiusura” dell’aeroporto di Sant’Egidio e sollecita la Giunta ad aprire un confronto con il Governo nazionale per tutelare il trasporto aereo in Umbria. Buconi sollecita anche un confronto in Consiglio regionale sulle strategie da attuare per rendere solido e competitivo “l’unico aeroporto dell’Umbria”.

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20 Lug 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 20 luglio 2010 – “Un immediato intervento della Giunta e dell’assessore competente nei confronti del Governo e del Ministero per conoscere le politiche nazionali sugli aeroporti regionali, tra cui Perugia, e iniziative politico-istituzionali per tutelare il trasporto aereo in Umbria che è fonte di sviluppo e soprattutto consente e consentirà in futuro di incrementare il settore turistico che è un pilastro, in termini di occupazione e imprenditorialità, dell’economia regionale”. Il capogruppo regionale dei Socialisti e riformisti, Massimo Buconi, lancia l’allarme sullo scalo aeroportuale di Sant’Egidio che in un servizio pubblicato domenica scorsa dal Sole 24 Ore, in cui si anticipava un rapporto sulla razionalizzazione degli scali italiani commissionato dall’Enac e prossimo ad essere inviato al Ministero dei Trasporti, veniva classificato tra quelli “secondari e a rischio di chiusura per concentrare il traffico aereo verso 24 punti nazionali soltanto. Inoltre l’obiettivo è quello di evitare investimenti pubblici verso nuovi progetti per ferrovie e strade di completamento. Chiaro che in questo clima viene messo a rischio anche il progetto della ferrovia Foligno-Assisi-Sant’Egidio-Branca-Ancona, alternativo al raddoppio della Orte-Falconara”.

Buconi ha infine sollecitato la Giunta e l’assessore competente ad aprire in Consiglio regionale un confronto sulle strategie da intraprendere “per rendere solido e competitivo l’unico aeroporto dell’Umbria, ovvero quello di Sant’Egidio, dove è necessario concentrare le poche risorse ormai a disposizione della Regione e degli altri enti locali, mettendo da parte campanilismi, localismi e progetti alternativi che rischiano di lasciare sempre più isolata la nostra regione”. RED/tb

Ultimo aggiornamento: 20/07/2010