AEROPORTO: “DOPO SOCIETÁ E VOLI FANTASMA, ORA INCERTEZZA SUL FUTURO DELLA ROTTA CON FRANCOFORTE. SI CONVOCHI SUBITO AUDIZIONE CON I VERTICI SASE” - NOTA DI CARBONARI E LIBERATI (M5S)
14 Nov 2018 16:15
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(Acs) Perugia, 14 novembre 2018 - “Leggiamo oggi l’ennesima notizia preoccupante in merito all’aeroporto dell’Umbria. Dopo mesi di scandali e ‘rotte fantasma’ (FlyVolare, AliBlue Malta e Cobrex Trans), ora sarebbe a rischio anche la tratta Perugia - Francoforte. Tale collegamento, operato da Ryanair nel periodo aprile-ottobre, non sarebbe infatti prenotabile nel sito web per tutto il 2019”: lo fanno rilevare i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati, che tornano a chiedere con urgenza la convocazione in seconda commissione dei vertici di Sase (la società che gestisce l’aeroporto) e di Sviluppumbria.
“La circostanza riguardante i voli per Francoforte – proseguono - confermata da SASE senza alcun commento, alimenta ulteriori timori circa il futuro di questa vitale rotta, che unisce l’Umbria al resto del mondo. Francoforte sul Meno è l'aeroporto con il maggior movimento aereo dell'Europa, un hub di primaria importanza da cui partono ogni anno oltre 64 milioni di passeggeri. Perdere tale collegamento sarebbe devastante per la nostra regione, già debilitata da un decennale isolamento stradale e ferroviario. L’aeroporto rappresenta un patrimonio che non possiamo assolutamente permetterci di perdere e che deve essere gestito con la massima trasparenza e serietà, affinché diventi reale motore di sviluppo turistico per l’Umbria, non uno strumento di propaganda e annunci. A luglio abbiamo chiesto al Presidente della Seconda Commissione di audire SASE e Sviluppumbria. Fu promesso che l’audizione si sarebbe svolta a fine agosto dopo la pausa estiva, ma così non è stato. Ribadiamo allora con forza la nostra richiesta di convocare con la massima urgenza i vertici delle due partecipate regionali, affinché forniscano chiarimenti sulle vicende passate e seri progetti per il futuro, altrimenti si dimettano”. RED/pg
