Adeguamento del sistema integrato per il mercato del lavoro alle prescrizioni del Pnrr
Presentato in Terza commissione il disegno di legge della Giunta che recepisce le indicazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nella seduta di mercoledì 17 settembre verranno illustrate le istruttorie e si procederà al voto dell’atto
15 Set 2025 15:51
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(Acs) Perugia, 15 settembre 2025 - Le modifiche alla legge regionale n.1/2018 “Sistema integrato per il mercato del lavoro, l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione. Istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (Arpal)”, richieste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sono state presentate dai funzionari della Regione e dell’Arpal nel corso della seduta odierna della Terza commissione. L’iniziativa legislativa dell’Esecutivo di Palazzo Donini segue la procedura d‘urgenza in ragione del termine del 30 settembre 2025 stabilito per l'adeguamento delle leggi regionali al Pnrr (Missione 7-10 Riforma 5 - Piano nuove competenze - transizioni).
Prima dell'illustrazione dei contenuti del disegno di legge, è stato evidenziato che la maggior parte delle prescrizioni del Pnrr in Umbria risultano già vigenti e disciplinate dalla legge regionale n.14/2018, poi riformata dalla legge n.11/2021, che riguarda “la programmazione e l'attuazione delle politiche regionali in materia di lavoro ed apprendimento permanente, partendo dalla centralità della persona, dallo sviluppo delle capacità individuali e della possibilità di effettuare ed esercitare le proprie scelte lungo il corso della vita, agendo sulla qualità informativa, l'orientamento e la partecipazione e valorizzando le competenze maturate lungo il corso della vita”.
Lo schema di riforma previsto dal Pnrr si articola in sette articoli e segue le linee guida che prevedono una “offerta formativa regionale orientata a promuovere percorsi formativi finalizzati all'acquisizione di competenze con particolare attenzione ai settori chiave della crescita intelligente e sostenibile, tra i quali la green economy, la blue economy e l’innovazione tecnologica. Una programmazione della formazione improntata all'analisi dei fabbisogni formativi e delle competenze maggiormente richieste nel mercato del lavoro con particolare attenzione alle aree in cui si verifica il maggiore disallineamento tra domanda e offerta di competenze. Le risultanze delle analisi costituiscono progressivamente la base per la programmazione dei percorsi formativi, dando priorità alle aree con maggiore disallineamento tra domanda e offerta di competenze e coinvolgendo le parti sociali ed economiche, anche attraverso la promozione di patti per le competenze. Una programmazione dell’offerta formativa orientata all'implementazione di metodologie e strumenti più avanzati per l'analisi del mercato del lavoro anche attraverso l’elaborazione di stime sui risultati socio-occupazionali previsti derivanti dall'attività formativa. Un sistema formativo regionale orientato a riconoscere la formazione espletata in contesti di lavoro, anche in percorsi formativi brevi, con particolare attenzione ai settori chiave della crescita intelligente e sostenibile, tra i quali la green economy, la blue economy e l’innovazione tecnologica.
Un sistema formativo regionale orientato a garantire in esito a percorsi formativi, anche brevi, la messa in trasparenza delle competenze acquisite secondo format regionali che evidenziano: le competenze specifiche acquisite; la durata del percorso formativo; il livello di qualificazione raggiunto; l'eventuale riconoscibilità nell'ambito del sistema regionale delle qualifiche ottenute.
Un sistema formativo regionale che promuova l’introduzione di strumenti premiali e meccanismi volti ad incoraggiare un maggiore coinvolgimento del settore privato in attività progettuali e formative che prevedano la compartecipazione di soggetti privati. E che valorizzi gli esiti delle indagini sui fenomeni e sull’andamento del mercato del lavoro e che introduca misure di accompagnamento per facilitare l'accesso ai percorsi formativi da parte dei soggetti più vulnerabili e a rischio di esclusione”. MP/