(Acs) Perugia, 8 giugno 2010 – “In Umbria le tariffe tra il 2005 ed il 2008 sono aumentate ovunque. La variazione di aumento percentuale è stata del 20,6 per cento sia negli Ati 1 e 2, del 23,2 per cento nell’Ato 3 e addirittura del 63 per cento nell’Ato 4, quello del territorio ternano”. E’ quanto scrive Alfredo De Sio (Pdl) commentando “la nuova tormentata fase che accompagna il confronto tra Comuni e SII (Servizio idrico integrato)”. Per l’esponente del centro destra “è questa la realtà dei fatti e del baratro nel quale è finita la gestione del servizio idrico in provincia di Terni: un piano d’ambito sbagliato e una gestione discutibile, hanno scaricato disavanzi e mala gestione sui comuni che compongono l’Ato 4 con conseguenze devastanti”.
“In questi anni – ricorda De Sio - abbiamo registrato aumenti esponenziali da capogiro iniziati con il più 42 per cento del 2006 e proseguiti costantemente anno dopo anno. Comuni grandi e piccoli vedono i loro bilanci a rischio e contenziosi legali addensarsi sullo sfondo di quella che si può definire come la pagina peggiore dei servizi resi ai cittadini nella nostra regione. Invece che ascoltare e leggere le assurde giaculatorie di una gestione della SII, che si vuol mostrare addirittura virtuosa – spiega - sarebbe opportuna almeno una coraggiosa assunzione di responsabilità, tale da consigliare immediate dimissioni dagli incarichi in materia”.
De Sio definisce la gestione “un pozzo senza fondo che i cittadini, tramite i Comuni, dovranno coprire nei prossimi anni a fronte di servizi tutt’altro che splendidi sotto il profilo dell’efficienza”.
In conclusione, per l’esponente del Pdl, “la Regione può esercitare, in base alle sue prerogative, un ruolo di monitoraggio, incentivando politiche per l’applicazione di un’equità tariffaria in tutta l’Umbria, senza esitare ad indagare sulle distorsioni del sistema e favorendo nel contempo politiche di impatto sociale che aiutino le famiglie e tutelino la risorsa idrica”. RED/as