VITIVINICOLTURA: “UN ORGANISMO PER IL COORDINAMENTO DI FILIERA E ISTITUZIONE DI UN MARCHIO 'UMBRIA'” - L'ASSESSORE CECCHINI IN SECONDA COMMISSIONE HA PRESENTATO IL 'PROGETTO VINO'
L'assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini ha illustrato, ieri in Seconda Commissione le linee principali del “Progetto Vino” che mira a sviluppare il settore vitivinicolo umbro. Gli obiettivi di fondo sono: individuazione di un organismo per il coordinamento di filiera; istituzione di un marchio 'Umbria'; sviluppo attività e servizi collettivi; eventuale costituzione di un Consorzio di tutela unico per i vino Dop e Igp dell'Umbria. Questi i numeri della vitivinicoltura regionale: superficie vitata circa 12.800 ettari; produzione media dintorno gli 800-900 mila ettolitri; dimensione media delle aziende di poco superiore all'ettaro (media in Italia 1,6 ettari); sistema regionale vini Dop e Igp può contare su 13 Doc, 2 Docg e 6 Igt; nel quadriennio 2008-2011 i vini Igp e Dop rappresentano quasi il 90 per cento della produzione complessiva.
25 Lug 2013 01:00
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(Acs) Perugia, 25 luglio 2013 - Individuazione di un organismo per il coordinamento di filiera; istituzione di un marchio 'Umbria'; sviluppo attività e servizi collettivi; eventuale costituzione di un Consorzio di tutela unico per i vino Dop e Igp dell'Umbria. Sono questi gli obiettivi contenuti nel 'Progetto vino' di cui l'assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini ha illustrato, ieri, le linee principali nel corso della riunione della Seconda Commissione consiliare presieduta dal vice presidente Massimo Mantovani il quale, alla conclusione dei lavori ha definito “importante la riorganizzazione del sistema, utile per dare corso alle ottime potenzialità del settore”.
L'assessore, nella sua relazione, ha tracciato un identikit completo del settore vitivinicolo regionale che rappresenta, ha detto, “una delle più importanti filiere del sistema agroalimentare regionale”.
FOTOGRAFIA DEL SETTORE. La superficie vitata regionale è di circa 12.800 ettari. La produzione media di vino negli ultimi anni si attesta intorno gli 800-900 mila ettolitri compreso il consumo familiare. La dimensione media delle aziende vitivinicole umbre è di poco superiore all'ettaro (media in Italia 1,6 ettari). Il sistema regionale dei vini Dop e Igp può contare su 13 Doc, 2 Docg e 6 Igt. Nel quadriennio 2008-2011 i vini Igp e Dop rappresentano quasi il 90 per cento della produzione complessiva. L'export dei vini umbri rappresenta una percentuale molto limitata dell'export di vino italiano (0,6 per cento). Il trend delle esportazioni italiane di vino è, da anni, in costante aumento, con un'impennata (+25 per cento) nel triennio 2009-2011. e questa tendenza ha riguardato anche l'Umbria che ha avuto un incremento del 48 per cento nello stesso triennio.
EXPORT. Nel 2011 le esportazioni totali dell'Umbria hanno raggiunto i 29 milioni di euro (+25 per cento rispetto all'anno precedente. Nel 2011 sono stati esportati quasi 100mila quintali di vino (+36 per cento rispetto al 2010). I principali mercati dei vini umbri imbottigliati sono gli Stati uniti, la Germania e il Regno Unito.
POLITICHE DI SOSTEGNO. Per quanto riguarda le politiche di sostegno (Ocm vino) attuate annualmente dalle Regioni, mirate ad interventi di carattere strutturale (ristrutturazione e riconversione dei vigneti, investimenti, promozione sui mercati dei Paesi terzi), per il 2012-2013 le risorse disponibili per la Regione Umbria sono pari a 6milioni 645mila euro. Nel periodo 2001-2012, in Umbria, sono stati ristrutturati circa 4.900 ettari di vigneti (37 per cento della superficie vitata) con l'erogazione di circa 34,7 milioni di euro di contributi ai produttori viticoli regionali. Questi interventi hanno consentito di qualificare ulteriormente le produzioni regionali aumentando la competitività del settore. Per l'annualità 2012-2013 sono state finanziate 66 domande per un totale di 1 milione di euro di contributi ammissibili. Al miglioramento qualitativo delle produzioni vinicole regionali ha contribuito la realizzazione, da parte di singole aziende e di cantine sociali, degli investimenti previsti nel Psa (Piano sviluppo rurale- misure 121 e 123) finalizzati alla costruzione e/o ristrutturazione di cantine, impianti per la lavorazione e trasformazione delle uve e per la commercializzazione del vino.
Dal 2011 l'Ocm “vino” finanzia in maniera esclusiva, rispetto al Psr nell'ambito della specifica misura, investimenti relativi alle fasi di trasformazione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli. Nelle prime due annualità di attuazione della misura sono stati erogati aiuti alle imprese regionali per complessivi 3milioni 892mila euro, per un volume di investimenti ammissibili pari a 9milioni 730mila euro. Il livello massimo di contributo erogabile è pari al 40 per cento della spesa ammissibile. Il bando relativo alla misura 'investimenti' è scaduto lo scorso mese di febbraio. Sono state presentate 45 domande delle quali 43 ammesse a finanziamento per un contributo complessivo di 3milioni 166mila euro.
PROMOZIONE MERCATI ESTERI. Per quanto riguarda la misura 'Promozione sui mercati dei Paesi terzi', si tratta di una grande opportunità per i produttori vitivinicoli singoli e associati per promuovere le produzioni regionali sui mercati extra europei. Per l'annualità 2013-2014, nell'ambito di questa misura sonos tati presentati 11 progetti per un totale di contributi richiesti di 1milione 275mila 729 euro, compreso il contributo integrativo regionale pari a 70mila euro. I mercati interessati dai progetti sono Usa, Canada, Russia e Cina. Nell'ambito del protocollo di intesa sottoscritto tra la Regione Umbria e l'istituto nazionale di Economia agraria (Inea) per lo svolgimento di azioni di supporto all'assistenza tecnica del Psr 2007-2013, l'Inea, insieme a Nomisma, ha realizzato uno studio denominato 'Il vino umbro nel mercato globale: punti di forza e di debolezza, scenari evolutivi e percorsi di sviluppo'. Ne è scaturito che i punti di forza sono: buon livello qualitativo dei vini prodotti; potenzialità inespresse dell aproduzione vitivinicola; margini di apprezzamento sui mercati internazionali, ad oggi non ancora pienamente sfruttati; consapevolezza diffusa delle imprese sull'impossibilità di mantenere lo 'status quo' e sulla contestuale necessità di intraprendere un percorso di riorganizzazione. I punti di debolezza riguardano: deficit manageriale e finanziario, frammentazione produttiva; offerta strutturalmente eterogenea, in termini di: tipologia e riconoscibilità del prodotto, posizionamento di prezzo, capacità di imbottigliamento; resistenze a forme di cooperazione tra le imprese; criticità nella programmazione e nel coordinamento della produzione a livello di sistema; non elevata riconoscibilità del prodotto 'vino umbro' all'estero.
Da qui la necessità di definire un percorso di sviluppo teso a superare gli attuali limiti del sistema produttivo con l'obiettivo di realizzare un maggiore coordinamento organizzativo e promozionale nella filiera le cui priorità di azione dovrebbero consentire il raggiungimento di un duplice obiettivo: investire su una maggiore riconoscibilità dei vini umbri sui mercati esteri, per favorirne la penetrazione commerciale, dato il graduale e costante spostamento della domanda dal mercato interno a quello internazionale; migliorare la promozione dei vini sul territorio, in moda da aumentare la visibilità anche dei piccoli produttori che non hanno i mezzi e le capacità per accedere ai mercati esteri.
Lo studio ha ipotizzato tre fasi del percorso di riorganizzazione: individuazione di un organismo per il coordinamento di filiera; istituzione di un marchio 'Umbria'; sviluppo attività e servizi collettivi; eventuale costituzione di un Consorzio di tutela unico per i vino Dop e Igp dell'Umbria. La definizione del percorso di riorganizzazione del settore è stata condivisa con i produttori vitivinicoli umbri e le loro associazioni grazie ad appositi tavoli di confronto. AS/