(Acs) Perugia, 28 luglio 2010 – “La mattanza continua. Solo nel mese di luglio, in Italia, 18 donne sono state uccise per mano di un uomo ‘vicino’, familiare, compagno o ex compagno, conoscente, mentre quasi 70 sono sopravvissute ad aggressioni, atti persecutori, sopraffazioni di ogni genere”. Così Damiano Stufara (Prc-Fed.sin.) per il quale, si tratta delle “molteplici espressioni di quel fenomeno strutturale della nostra società che è la violenza maschile sulle donne, e che in Umbria ha raggiunto un tragico primato.
Il capogruppo di Rifondazione comunista denuncia come, “nella nostra regione (insieme a Liguria e Molise) si registra una percentuale più alta di uccisioni di donne, rispetto alla media nazionale, all'interno di una crescita accelerata del fenomeno del ‘femminicidio’, che rimanda ad una definizione complessiva della violenza di genere, così come proposta dalla dichiarazione Onu sull'eliminazione della violenza contro le donne: ‘qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata’”.
“Il territorio umbro, – commenta Stufara - per contro, ospita da anni un fervido attivismo di donne che hanno saputo con tenacia e convinzione tenere alto il livello di attenzione sui temi che gravitano intorno a questo fenomeno sociale. Per tali ragioni – continua - ha trovato favorevole accoglienza il progetto ‘Mai Più Violenze’ promosso dalla Regione Umbria lo scorso anno, a cui hanno aderito i soggetti istituzionali, del privato sociale e dell'associazionismo femminile, il quale ha saputo costruire un percorso di partecipazione, culminato con un confronto plenario (Open Space) a Terni, che ha consentito un ampio e approfondito dibattito, da cui sono emersi importanti contenuti per progettare strumenti di prevenzione e contrasto della violenza e di concreto sostegno alle donne in difficoltà”.
Secondo l’esponente di Rifondazione comunista “tutti i soggetti partecipanti hanno focalizzato l'attenzione e l'interesse sull'opportunità di non interrompere il discorso avviato e di rendere operative le linee principali individuate nel contesto di una legge regionale, da sempre obiettivo ambìto dal movimento delle donne umbro”.
Per Stufara è pertanto “necessario rilanciare il percorso intrapreso, lavorando all'elaborazione di una ormai improcrastinabile legge regionale organica, per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, che sistematizzi le linee progettuali già emerse da parte di tutti i soggetti che si occupano a vario titolo della violenza sulla base di un approccio di genere. In particolare – specifica - ci riferiamo alle tante associazioni e ai gruppi informali di donne e al Centro pari opportunità regionale, il quale da anni gestisce, con professionalità e attenzione le diverse problematiche e i servizi rivolti alle donne in difficoltà”.
Stufara,in conclusione, ritiene necessario “fin da settembre, condividere con tutti i soggetti interessati i contenuti della proposta di legge in elaborazione, e che vedrà come costitutivi i punti enunciati dagli stessi soggetti che si sono resi protagonisti di quel percorso di progettazione partecipata che è stato ‘Mai più violenze’”. RED/as