VIGILANZA E CONTROLLO: DEFINITI QUATTRO FILONI DI INDAGINE SULLA SANITA’ UMBRA. PROSEGUE L’ATTIVITA’ DEL COMITATO DI MONITORAGGIO

Data:

10 Gen 2011 00:00

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(Acs) Perugia, 10 gennaio 2011 – Il Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale si è oggi riunito per fare il punto sulla situazione evidenziatasi dopo le audizioni con le aziende sanitarie. Alla riunione ha preso parte il segretario generale del Consiglio, Franco Todini, al quale il presidente del Comitato Franco Zaffini ha chiesto il necessario supporto professionale per portare avanti le indagini, che constano di una ingente mole di documenti, acquisiti durante le audizioni. Il segretario ha garantito la piena assistenza del Consiglio, che impiegherà varie professionalità facenti capo al processo di legislazione.

Zaffini ha illustrato i quattro filoni di indagine portati avanti dal Comitato di monitoraggio: il primo riguarda le criticità emerse con l’audizione dell’Agenzia Umbria Sanità; il secondo consiste nella indagine più generale sulla sanità umbra e le problematiche evidenziatesi: “sottoporremo alla Commissione competente del Consiglio (la Terza, ndr.) una riflessione sulla mobilità extraregionale terapeutica e diagnostica – ha detto Zaffini -, sulla ingente spesa farmaceutica, sul forte ricorso agli incarichi dirigenziali cosiddetti ‘quindici/septies’, visto che è emerso come nella Asl 3 addirittura il capo del personale ha un incarico precario, nonché sulla non effettuazione di gare, dovuta a inadempienze dell’Aus, risoltasi con affidamenti ‘sotto soglia’ per rinnovare le forniture”.

Il terzo filone di indagine riguarda il rapporto con la società Webred, che in parte attiene alla Sanità e per la quale è prevista una ulteriore audizione (questa volta richiesta dal presidente della società di informatica).

Quarto ed ultimo, la questione attinente l’attività dei revisori dei conti delle varie aziende, dove “va rafforzata la funzione di controllo da parte della Regione – ha detto Zaffini – dato che è emerso come i vari Collegi di revisione si sono fin qui limitati a redigere i verbali delle riunioni anziché le previste relazioni da consegnare al Consiglio regionale. E’ richiesta una maggiore precisione – ha sottolineato il presidente del Comitato – affinché queste figure esercitino pienamente la funzione di controllo dato che si tratta di aziende pubbliche e non possono essere trattate allo stesso modo di aziende private”.

 

“Istruiremo quindi – ha concluso -  una pratica da inviare in Terza Commissione consiliare, dove si aprirà la discussione”. PG/pg

Ultimo aggiornamento: 10/01/2011