VIGILANZA E CONTROLLO: CHIARITA LA VICENDA DELLE FATTURE CONTESTATE A “WEBRED” E DEL RUOLO DI “HIWEB” - AUDIZIONE DI PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO AL COMITATO DI MONITORAGGIO
Nell’ultima riunione del Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale sono stati ascoltati presidente e amministratore delegato di Webred, che hanno chiarito la vicenda delle fatture contestate dalla Regione e spiegato il ruolo di Hiweb, società creata per operare sul mercato al di fuori dei confini regionali.
18 Gen 2011 00:00
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(Acs) Perugia, 18 gennaio 2011 – Audizione di Maurizio Biondi e Mario Conte, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Webred, nell’ultima riunione del Comitato per il monitoraggio e la vigilanza sull’amministrazione regionale. Il presidente del Comitato, Franco Zaffini, ha chiesto agli interlocutori di chiarire gli aspetti riguardanti le fatturazioni che la Regione ha contestato alla società di informatica per servizi non ancora forniti ed è tornato a chiedere spiegazioni sul ruolo di Hiweb, società indipendente da Webred pur avendo lo stesso amministratore delegato.
“La Regione esercita un controllo preventivo su bilancio, budget e relazioni semestrali – ha spiegato Conte – e da quando Webred è diventata azienda ‘in house’ per qualsiasi azione da intraprendere serve l’autorizzazione a procedere da parte dell’Ente. Il problema che si è verificato con le fatture è legato ai tempi, poiché la Regione non ha stilato nei tempi (entro marzo, ndr) il Piano delle esigenze informatiche, ragione per cui Webred chiude sempre il primo semestre in perdita, per poi recuperare a fine anno. Questo è il motivo per cui anticipiamo la fatturazione, che comunque – ha aggiunto l’amministratore delegato – prevede sempre il pagamento a 90 giorni”.
Sulla "Hiweb srl", Conte ha spiegato che si tratta di una società completamente autonoma con soli 15 dipendenti che opera su Milano e si è aggiudicata l’effettuazione del servizio Cup (Centro unificato prenotazioni) di Liguria e Marche, chiarendo che non ci sono contenziosi in atto sull’operato di questa “società nata ai sensi dell’articolo 13 della legge Bersani, che precludeva alle società in house di partecipare liberamente sul mercato, anche se quasi subito, con la successiva manovra finanziaria – ha detto l’Ad – l’obbligo che avevamo inizialmente di cedere la società è venuto meno. Noi ci eravamo preparati per partecipare a tutte le gare fuori dall’Umbria creando Hiweb”.
Dopo i chiarimenti, i vertici della società informatica hanno espresso ai componenti del Comitato di monitoraggio una riflessione sulle prospettive future di tutto il settore: “Il punto cruciale – hanno spiegato – è di avere progetti, di stilare un Piano pluriennale per lo sviluppo della rete informatica puntando sull’open source e sul coinvolgimento delle piccole aziende informatiche umbre come fornitori, vale a dire creare una rete di competenze ove la società ‘in house’ possa diventare motore di sviluppo per tutte le aziende”.
Il presidente del Comitato di monitoraggio, Franco Zaffini, ha rimarcato il fatto che la Regione “da un lato non ha mutato il proprio atteggiamento da quando Webred è diventata azienda ‘in house’, continuando a considerarla un fornitore anziché il proprio braccio operativo; dall’altro permane la difficoltà di un ente regionale che si presenta frammentato nella quantificazione delle domande di informatica, visto che Webred deve sottoscrivere una ventina di contratti diversi con la Regione, che pure è sua proprietaria. Inoltre – ha aggiunto – il Sir (Sistema informativo regionale) che dovrebbe fare da raccordo tra gli enti locali e la società in house, non sembra funzionale allo scopo, posto che soltanto un esiguo numero di Comuni umbri utilizza le piattaforme di Webred, che invece vengono utilizzate ed acquistate dai Comuni di fuori regione”. PG/