UNIVERSITA’: “NO AL RIDIMENSIONAMENTO DEL POLO TERNANO” – STUFARA (PRC) CHIEDE L’INTERVENTO DELLA GIUNTA

Il consigliere regionale Damiano Stufara (Prc) chiede alla Giunta di mettere in campo tutta la propria determinazione e la propria autorevolezza per scongiurare il ridimensionamento del polo universitario di Terni, così come prospettato dal senato accademico dell’ateneo che, secondo Stufara, riporterebbe la situazione universitaria ternana e umbra indietro di venti anni.

 

Data:

01 Giu 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 1 giugno 2010 – “Il Polo Scientifico e Didattico di Terni, nell'ambito del modello di ateneo multicampus dell'Università di Perugia, è sorto attraverso un accordo di programma sottoscritto con il Governo nazionale ed è stato fortemente sostenuto negli ultimi anni, anche con ingenti risorse, dalla Regione Umbria, unitamente agli enti locali del territorio della conca ternana. Dimenticare questi fatti nel momento in cui si approssimano scelte rilevanti, imposte da una riforma drammaticamente sbagliata come quella dell'Università ad opera del ministro Gelmini, rappresenterebbe un fatto grave e intollerabile”. Lo afferma il consigliere regionale Damiano Stufara (Prc), il quale annuncia che il gruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista a Palazzo Cesaroni “si oppone fermamente al drastico intervento di ridimensionamento del polo universitario di Terni, così come prospettato dal documento del senato accademico dell’Ateneo, che intende operare un intervento fortemente penalizzante per il territorio dell’Umbria meridionale e lascia presagire un pericoloso disimpegno dell’Università degli Studi di Perugia che, arroccandosi, riporterebbe la situazione universitaria ternana e umbra indietro di venti anni”.

 

“In una fase di difficoltà e di razionalizzazioni, per di più odiosamente imposte dal neo-centralismo del governo nazionale – continua Stufara - è evidente che tutti debbono farsi carico di una porzione di sacrifici. E' altrettanto evidente che mettere in discussione, nella futura offerta formativa, le lauree magistrali di economia, ingegneria, medicina e scienze politiche nel polo di Terni, unitamente all'indisponibilità dell'ateneo a farsi carico delle spese di gestione della nuova prestigiosa sede di medicina, equivarrebbe a sancire la fine di un'esperienza irrinunciabile per l'intera regione. Vale la pena ricordare – aggiunge - come, in termini di immatricolazioni e iscrizioni, se l'Università di Perugia in questi anni ha vantato buone performances, ciò lo si deve in buona parte all'attrattività esercitata dall'intero polo di Terni”.

 

“Chiedo pertanto – conclude - alla presidente Marini di mettere in campo tutta la propria determinazione e la propria autorevolezza per scongiurare che l'Università di Perugia assuma scelte lesive dell'unitarietà regionale e della possibilità di perseguire in Umbria un nuovo sviluppo basato su un incremento delle conoscenze e della ricerca”. RED/PG

Ultimo aggiornamento: 01/06/2010