(Acs) Perugia, 27 giugno 2023 - “È un momento storico per la massima assise regionale. A 18 anni dall’ultima modifica, quella che abbiamo varato oggi è una riforma che resterà nella storia”. Esprime grande soddisfazione Daniele Carissimi (Lega - presidente della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari), per l’approvazione unanime della legge di revisione dello Statuto regionale.
“È stato un lungo cammino, quello intrapreso assieme ai colleghi Commissari e a tantissimi interlocutori in questi tre anni. Non posso nascondere – spiega Carissimi - l’enorme gratificazione che provo nel consegnare ai cittadini una riforma statutaria all’altezza delle aspettative e della soddisfazione di tutti gli umbri. Una riforma pensata e scritta perché tutti i cittadini possano in essa riconoscersi, che si pone in continuità con la sua storia e che consente di aggiornare gli orizzonti e le tutele dell’individuo nella sua dimensione territoriale regionale, superando contestualmente le inadeguatezze e i ritardi che condizionano il miglior funzionamento delle istituzioni regionali”.
“La Commissione – come Carissimi ricorda di aver sottolineato in Aula – ha sempre votato ogni deliberazione all’unanimità nelle sue quasi cinquanta sedute, nel corso delle quali sono stati affrontati e risolti temi frontiera come la crisi climatica e il diritto alla connettività, introdotte avanguardie procedimentali come l’istruttoria pubblica, ma anche la riedizione moderna di principi fondanti come l’effettività della parità di genere, l’incentivo alla natalità e la tutela delle pari condizioni di vita nelle aree interne e la riconoscibilità dell’identità umbra fatta di tradizioni, borghi e cultura storica, turistica, religiosa ed enogastronomica. Non abbiamo operato in modo autoreferenziale, ma abbiamo provveduto a coinvolgere esponenti della società civile, delle Accademie e delle istituzioni, i presidenti delle passate Commissioni Statuto, i referenti degli enti e le partecipate regionali, al fine di giungere alla proposta di modifiche quanto più possibile puntuali, ragionate e condivise. In occasione del cinquantenario del nostro Statuto, nel 2021, abbiamo organizzato un ciclo di quattro convegni, ai quali hanno partecipato e dato il loro apporto i più autorevoli accademici italiani del diritto costituzionale, amministrativo e regionale. Il lavoro di revisione della Carta Statutaria Regionale è proseguito con una fase di ascolto del territorio, attraverso una serie di incontri svoltisi tra maggio e ottobre 2022 tra Città di Castello, Spoleto, Foligno, Castiglione del Lago, Norcia, Todi, Orvieto, Terni e Perugia. Queste audizioni hanno permesso alla Commissione di confrontarsi con i sindaci, gli amministratori locali, funzionari di enti pubblici e i rappresentanti delle organizzazioni sociali, economiche e culturali umbre, che sono intervenuti con spirito collaborativo apportando un contributo fondamentale alla proposta di riforma dello Statuto più aderente alle specifiche necessità della comunità regionale”.
“Tra le modifiche apportate dalla riforma dello Statuto approvata oggi, particolarmente significative sono quelle che riguardano il Titolo I contenente i Principi generali che costituiscono le fondamenta della Regione Umbria. In particolare – prosegue - la riforma promuove il riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali, delle specificità linguistiche e delle tradizioni storico-locali e religiose che caratterizzano e simboleggiano il territorio regionale. In coerenza con l’articolo 1 della Costituzione italiana, è stata inserita la cultura del lavoro e dell’impresa quali fattori abilitanti e imprescindibili per lo sviluppo economico e sociale della Regione ed è stata sottolineata l’importanza della loro necessaria connessione con il mondo della scuola e della formazione. È stato rafforzato il significato e valore del principio di uguaglianza, con riferimento al rispetto dei diritti delle persone con disabilità e quelle svantaggiate, e sono state potenziate le norme a tutela della famiglia, con particolare attenzione ai minori, agli anziani, alle giovani coppie e ai nuclei familiari socialmente svantaggiati. Grande importanza è stata data ai principi a presidio dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio, della cultura, del turismo e dell’agricoltura, ponendo in particolare l’accento sul tema della crisi climatica, per la prima volta codificata in Statuto Regionale. Anche la materia della Partecipazione è stata oggetto di modifiche volte a rendere quanto più ampio ed effettivo possibile il coinvolgimento dei cittadini, del mondo associativo e accademico, delle parti interessate, di tutti i soggetti appartenenti alla società civile e degli Enti locali, nelle decisioni politiche della Regione. La riforma ha riguardato infine le disposizioni dedicate rispettivamente al Sistema delle fonti, agli Organi della Regione e all’utilizzo delle risorse regionali, al bilancio e al patrimonio, e ha previsto specifiche norme transitorie dirette a fissare una tempistica certa per l’adeguamento della legislazione regionale e del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa alle modifiche apportate allo Statuto regionale”.
“Il frutto del complesso lavoro condotto in questi anni nasce dalla volontà di noi Commissari – conclude Carissimi - di fare il bene e l’interesse della nostra regione e di tutti gli umbri, volando molto sopra le istanze di parte o partitiche come merita un testo che deve abbracciare indiscutibilmente tutti, ricercando senza soluzione di continuità la miglior sintesi tra le diverse anime e proposizioni, nell’unica prospettiva di consegnare agli umbri principi, valori e regole valide per il presente e per il futuro, a prescindere da chi governa e governerà e a prescindere da ogni differenza e distinzione. Ringrazio i membri della Commissione, gli uffici regionali e tutti coloro che hanno dato il loro contributo all’imponente lavoro di riforma statutaria. Porterò sempre con me fino alla fine dei miei giorni il ricordo del privilegio che ho avuto nel coordinare questi lavori non solo per il risultato che oggi abbiamo raggiunto, ma anche per aver fortemente voluto dimostrare che esiste un metodo diverso che può essere seguito per giungere ad un risultato che soddisfi tutti”. RED/mp