(Acs) Perugia, 9 dicembre 2010 - “Le vedove e i familiari delle vittime dell'incidente alla Umbria Olii chiedono giustizia. A loro e a tutta la società umbra va data una risposta nel tempo più breve possibile: non solo per tenere viva la memoria ma anche per operare quotidianamente sul versante della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché non abbiano più a ripetersi simili tragedie. E su questo versante il mio impegno istituzionale non verrà meno”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), sottolineando che lo scorso 6 dicembre, “mentre a Torino si ricordavano i sette operai morti nel tragico rogo della Thyssen Krupp, nell’aula del tribunale di Spoleto si teneva un'udienza cruciale del processo per la tragedia della Umbra Olii di Campello sul Clitunno. Due eventi luttuosi costati la vita in meno di un anno a undici lavoratori”.
 
Smacchi sottolinea che “di fronte a questo crudele quadro la difesa della Umbra Olii, ha scoperto le proprie carte dando la propria versione dei fatti: si sarebbe trattato di errore umano, tra l’altro dell’unico sopravvissuto alla tragedia l’operaio albanese Claudio Demiri che avrebbe mal condotto la gru provocando il sollevamento del serbatoio 95 dalla cui fuoriuscita di olio si sarebbe innescato l’incendio. Ora – conclude Smacchi - la giustizia farà il suo corso e il prossimo 25 gennaio i consulenti del Pubblico ministero faranno le loro controdeduzioni. L’auspicio è che si giunga alla verità al più presto”. RED/mp