(Acs) Perugia, 16 novembre 2016 – “La società Umbria digitale, nata dalla fusione tra Webred e Centralcom, dovrebbe occuparsi di sviluppo ma si limita a indirizzare e supervisionare i progetti realizzati da terzi. I vertici, come è solito accadere, sono scelti dalla politica”. Così il consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (Movimento 5 Stelle) avvia l'analisi sulla situazione della partecipata regionale.
“Umbria digitale – spiega – è una società consortile a capitale interamente pubblico che si occupa della gestione integrale del sistema informatico regionale”. Carbonari sottolinea che ai vertici della società si trovano gli ex sindaci di Narni e Deruta e l'attuale sindaco di Umbertide, situazione che Carbonari definisce “welfare occulto, ossia la pratica di riempire i vertici delle società pubbliche con politici, o trombati della politica”.
“L'ex sindaco di Narni – rileva Maria Grazia Carbonari – è oggi l’amministratore unico di Umbria Digitale: da tecnico hardware in un’azienda di automazione diviene, grazie alla politica, è divenuto amministratore unico di Centralcom prima e di Umbria Digitale poi. Nel suo curriculum dal 1998 in poi solo incarichi politici: sindaco di Narni per due mandati, vicepresidente di Anci Umbria, commissario liquidatore di qualche Comunità Montana addirittura componente del comitato scientifico dell’Agenzia umbra ricerche). Unica eccezione a questo 'cursus honorum' di nomine pubbliche, un parcheggio di 6 mesi come direttore tecnico di Enerstreet srl, una chiacchieratissima società ternana molto vicina al PD”.
Il consigliere di opposizione sottolinea poi che “Umbria Digitale dovrebbe occuparsi di sviluppare nuove soluzioni all'interno del sistema informativo umbro invece la parte della società che origina da Webred indirizza, controlla e supervisiona il lavoro di sviluppo eseguito da aziende terze pagando questi servizi per poi fatturare alla Regione il costo del progetto commissionato. È insomma una sorta di intermediario che si frappone tra Regione e aziende sviluppatrici. Occuparsi solo di quello che tecnicamente è la gestione di progetto non è di per sé sbagliato o negativo, lo diventa se le risorse destinate a questo sono eccessive rispetto alla mole di lavoro svolto. Verificheremo a breve – annuncia infine Carbonari - i dati di bilancio e il budget 2016 ma, soprattutto, i maggiori progetti software commissionati dalla Regione e sviluppati da aziende terze con l’indirizzo e la supervisione di Umbria Digitale”. MP/