(Acs) Perugia, 26 gennaio 2016 - Operare un riordino strategico della rete dei cammini e degli itinerari di pellegrinaggio attivi sul territorio regionale, ridefinendone l'autenticità e migliorandone l'attrattività turistica e la capacità ricettiva. È questo uno degli obiettivi della proposta di legge (Rp, Lega, FI, FdI) che mira a catalogare e valorizzare i cammini e gli itinerari di pellegrinaggio in Umbria, illustrata questa mattina a Palazzo Cesaroni durante i lavori della Terza commissione. Al termine della presentazione da parte del primo firmatario, Claudio Ricci (Rp), è stato unanimemente deciso di rimettere l'atto alla Seconda commissione, con l'auspicio del proponente di una trattazione congiunta con un analogo atto (http://goo.gl/UEYfkS) presentato da Andrea Smacchi (Pd). Carla Casciari (Pd) ha infine proposto di "prevedere strumenti che facciano riferimento all'imprenditoria giovanile, in un ambito interessante per il turismo sostenibile ed elemento attrattivo per il territorio regionale”.
LA PROPOSTA DI LEGGE. Il consigliere Ricci ha presentato l'iniziativa legislativa, condivisa anche da Emanuele Fiorini, Valerio Mancini (Lega), Marco Squarta (FdI), Raffaele Nevi (FI) e Sergio De Vincenzi (Rp), evidenziando che essa punta a “definire classificazione dei cammini che sono stati realizzati (alcuni sono religiosi, altri culturali, altri hanno valenza paesaggistica) per poi far emergere un catalogo, una carta regionale che permetta anche di controllarne gli aspetti qualitativi dell'offerta. Andrà inoltre prevista una certificazione del riconoscimento dei cammini, per evitare che associazioni di dubbia storia propongano progetti privi di basi storiche e culturali”. Ricci ha evidenziato che “i cammini servono anche a recuperare il cosiddetto 'Terzo Paesaggio', luoghi ancora non riconosciuti e valorizzati. Intorno agli itinerari di pellegrinaggio vanno previste anche fasce laterali in cui si potrebbe agire urbanisticamente per recuperare strutture esistenti e crearne di nuove come luoghi di sosta per turisti e pellegrini, garantendo una minima accoglienza, magari a basso costo. Per sviluppare un cammino – ha spiegato poi - non basta una segnaletica, pure necessaria, ma servono iniziative per far crescere la consapevolezza di quella esperienza, che possa poi essere diffusa anche attraverso i social media. Appare necessario chiarire che non si tratta di una forma di turismo povero, anzi si è visto che chi apprezza i cammini culturali rientra in un segmento culturale e sociale medio alto, che spesso torna in quei luoghi come turista con buona propensione alla spesa”. Claudio Ricci ha infine sottolineato che “sarebbe necessaria anche una figura, negli uffici regionali, che si occupi di monitorare lo sviluppo dei cammini, le filiere da attivare e i fondi da poter utilizzare, in Umbria quanto in Europa. C'è poi il tema della ospitalità caritativa, totalmente gratuita, per i pellegrini che hanno la relativa credenziale. In Spagna e Francia ciò già avviene e consente di accogliere i pellegrini, facendo in modo che essi possano fare una offerta libera per l'accoglienza minimale ricevuta. Una possibilità che potrebbe essere aperta anche ai Comuni, ma che le normative attuali rendono complessa”. MP/