(Acs) Perugia, 23 settembre 2011 - I consiglieri del Partito democratico Andrea Smacchi e Luca Barberini hanno presentato una proposta di legge sul turismo sociale, “come ulteriore occasione – affermano - di sviluppo dell’economia regionale e volano di incremento delle presenze turistiche”.
“In un territorio ricco di storia come l’Umbria, puntare sulla filiera del turismo sociale, che ha l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità della vita, significa – secondo i due consiglieri del Pd - preservare, valorizzare e comunicare quel patrimonio ambientale, culturale, artistico e urbano della nostra regione, attraendo in questo modo i visitatori. Attualmente, l'approccio della legislazione turistica dell'Umbria è incentrato su Turismo e Industria Alberghiera: era quindi necessario inserire nella normativa un riferimento circa l'importanza del turismo sociale quale mezzo di incontro e socializzazione, che meglio risponde al bisogno di relazionalità”.
“Anche il Parlamento europeo – proseguono Smacchi e Barberini - in una risoluzione del febbraio 2000, ha più volte riconosciuto il turismo sociale come una conquista irreversibile, utile a garantire l’accesso al tempo libero al più ampio numero di persone, che contribuisce ad eliminare le discriminazioni e l’esclusione di tutti quelli che hanno una cultura differente e mezzi finanziari ristretti. Scopo del nostro progetto di legge è proprio quello di facilitare lo scambio di conoscenze ed esperienze in una società sempre più globale e multietnica, allargare gli orizzonti relazionali dei cittadini assicurando, al contempo, un flusso costante di presenze, destinato a scongiurare i fenomeni stagionali. Compito della Regione sarà quello di prevedere delle risorse destinate a finanziare quei progetti che si pongano nel rispetto dei principi del turismo sociale e siano idonei a valorizzare al massimo le risorse del territorio regionale”.
“In questa fase di crisi, che ha stravolto definitivamente l’assetto mondiale - concludono Smacchi e Barberini - ci sembra doveroso riconoscere il ruolo fondamentale dei soggetti ‘no profit’, i soli a garantire, a persone di ogni età e classe sociale, l'accesso a quel turismo sostenibile e responsabile che contribuisce, in modo equo e positivo, allo sviluppo economico e alla piena realizzazione dell’individuo”. RED/PG