(Acs) Perugia, 19 settembre 2014 - “Dobbiamo dare la possibilità a Comuni, associazioni e cooperative di sviluppare progetti di turismo sociale e sostenibile mettendo loro a disposizione in uso gratuito le ex case cantoniere di proprietà della Regione per la realizzazione di strutture per l'accoglienza turistica, che potranno rappresentare porte d'ingresso per la conoscenza del nostro territorio”. Con queste parole Oliviero Dottorini, consigliere regionale Idv, annuncia di aver presentato un ordine del giorno al Piano patrimoniale regionale, attualmente in discussione nella Commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni, per chiedere che “la Regione metta a frutto i beni di sua proprietà inutilizzati e in via di abbandono concedendoli ad Amministrazioni comunali, associazioni e cooperative sociali attraverso la realizzazione di strutture per l'accoglienza e di offerta turistica”.
“La nostra proposta – spiega Dottorini, che nella nota fa riferimento anche al suo ruolo di 'presidente di Umbria migliore' – si affianca a quanto è già possibile fare in altre Regioni come il Lazio e si basa sulla legge nazionale n.106 del 29 luglio scorso che ha sancito il principio e la volontà di favorire la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno dell'offerta turistica attraverso la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari prevedendo la concessione in uso gratuito di case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie e altri beni pubblici in disuso a imprese, cooperative e associazioni. Attualmente sono più di venti le case cantoniere ex Anas di proprietà della Regione che risultano inutilizzate e proprio su questi beni vogliamo intervenire con la nostra proposta che mira a recuperare un vasto patrimonio che altrimenti sarebbe lasciato al degrado e all'abbandono, utilizzandolo per creare sviluppo e offerta turistica sostenibile e di qualità adeguata alle caratteristiche del nostro territorio. In futuro poi potremmo pensare di estendere la proposta anche ad altri beni, attualmente inutilizzati, come le ex stazioni e ex caselli della Ferrovia centrale umbra”.
“La nostra Regione – continua Dottorini – da anni punta sulla filiera turismo, ambiente e cultura per cercare di arginare una crisi economica devastante. Crediamo che dare la possibilità alle amministrazioni locali, e in seconda battuta ad associazioni e cooperative, di immaginare e creare strutture per l'accoglienza e la promozione turistica possa rappresentare una piccola risposta in grado di arginare il declino economico, sociale e produttivo dell'Umbria”. RED/mp