(Acs) Perugia, 28 ottobre 2010 - “Riteniamo che sia una buona idea, da approfondire e migliorare con la collaborazione degli operatori del settore turistico, la proposta della cosiddetta ‘imposta di soggiorno’ da un euro a pernottamento per i turisti che giungono nelle nostre terre, avanzata nel Consiglio comunale di Perugia da Rifondazione Comunista e sostenuta dal PD”. Il presidente del gruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, Damiano Stufara, interviene sulla polemica suscitata in questi sulla ‘tassa turistica’ e precisa che i proventi di questa nuova entrata dovrebbero essere vincolati alla cultura e al sociale, “settori falcidiati dai tagli di Berlusconi e Tremonti”.
Ciò che Stufara dice di non comprendere “assolutamente, se non per fini strumentali”, è la posizione del PdL del capoluogo: “Il sindaco di Roma Alemanno – spiega - ha applicato la tassa di soggiorno con il bene placito di Berlusconi, l'assessore Finozzi della Regione Veneto sta lavorando all' ‘imposta di animazione turistica’ e lo stesso Governo di centro destra lavora su una ipotesi simile. Ci chiediamo – dice Stufara - se gli esponenti locali del PdL sono poco informati o soffrono di schizofrenia. Una cosa è sicura: né con l'una, né con l'altra si va molto lontano”.
Ma ci sono altre posizioni che Stufara dice di non comprendere: quelle del presidente di Federalberghi di Perugia, Bianconi, dettate da “una semplice difesa corporativa, che manca di una visione d'insieme”.
Secondo l’esponente di Rifondazione comunista le motivazioni portate dall’associazione di categoria contro la proposta sono “deboli, contraddittorie e poco approfondite”: “Deboli – spiega - quando si parla di necessità di investimenti nel settore per incrementare la domanda, risorse che dovrebbe attivare il pubblico. E mi chiedo con quali soldi, visti i tagli della manovra estiva. E sono motivazioni contraddittorie – aggiunge - quando parla di arrivi, sapendo che il problema non sono solo gli arrivi, ma anche le permanenze. Qui la partita si gioca sull'offerta del sistema turistico nel suo complesso – dice Stufara -, intesa sia come offerta di servizi e proposte territoriali che come costi, diretti o indiretti, che gravitano sul turista, dal costo della camera per finire al costo della bottiglietta di acqua minerale. Riferirsi, poi alla competitività del sistema parlando solo di ‘oneri burocratici’ e ‘riduzione della tassazione’ significa fare un ragionamento monco e d'ufficio”.
Al capogruppo regionale di Rifondazione, infine, le critiche di Federalberghi sembrano “poco approfondite” quando si parla di Europa. La Francia , spiega Stufara, “ha la ‘taxe de séjour’ in vigore dal 1910, la Spagna, in alcune aree, applica una tassa simile come salvaguardia ambientale, in Germania si chiama Kurtaxe, così come è presente in altri importanti paesi europei e non incide né sulla presenza né sulla permanenza dei turisti in quei luoghi. Detto questo – aggiunge - riteniamo ovviamente legittime le posizioni e i dubbi di Federalberghi, come eventualmente di altre associazioni di categoria, e per questo invitiamo tutti, a partire dalle Istituzioni, ad aprire un tavolo di confronto sul tema”.
Stufara dice poi che il gruppo regionale di Rifondazione crede nel turismo come asse di sviluppo strategico dell'Umbria, “sempre più integrato in filiera con la cultura e le politiche ambientali, ma siamo consapevoli della necessità degli Enti locali di trovare risorse per gli investimenti necessari. Non è certamente attribuibile agli Enti locali – sottolinea - se il Governo nella manovra finanziaria ha tagliato risorse, come l'80per cento alla cultura, disposto dalla manovra Tremonti”.
E proprio per coniugare reperibilità delle risorse e investimenti mirati, il gruppo regionale di Rifondazione sta lavorando ad un progetto di legge regionale che prevede norme che “potrebbero essere inserite nel collegato alla Legge di assestamento del bilancio di prossima trattazione, per costruire un quadro normativo di riferimento per i Comuni umbri di applicabilità del ‘tributo di scopo’, garantendo ai Comuni l'autonomia di decisione sulla eventuale applicazione dello stesso, ma vincolando gli eventuali introiti a cultura e sociale”. RED/tb