(Acs) Perugia, 20 settembre 2013 - "Credo sia doveroso sostenere le ragioni di protesta di avvocati, commercianti e cittadini che questa mattina hanno manifestato in maniera civile e propositiva perché sia individuata una gradualità e una adeguata modalità per il mantenimento di un presidio giudiziario nelle sedi distaccate. Approvando a larghissima maggioranza la mozione in Consiglio regionale per chiedere che sia resa possibile l'applicazione dell'articolo 8 del decreto legislativo 155, abbiamo voluto rendere ancora più forte l’azione che la presidente Marini sta conducendo sul Governo nazionale. Dobbiamo evitare ad ogni costo che a pagare le conseguenze di provvedimenti calati dall’alto siano ancora una volta i cittadini e le attività commerciali di un centro storico sempre più privato di funzioni ed elementi attrattivi”. Con queste parole Oliviero Dottorini (Idv), presidente di Umbria migliore, commenta la manifestazione che si è tenuta questa mattina a Città di Castello a cui ha partecipato in qualità di consigliere regionale e primo firmatario della mozione approvata dal Consiglio regionale.
“Questa riforma, non condivisa nelle modalità applicative coi livelli territoriali, sta generando disagi e disservizi intollerabili – afferma Dottorini - soprattutto nelle realtà più periferiche e più cariche di procedimenti in corso. Il blocco totale che si sta verificando, con udienze rinviate al 2014, deve indurre quanto meno a un ripensamento nei tempi e nelle modalità. In questo senso è doveroso dare il massimo sostegno alla Giunta regionale perché intervenga sul Governo nazionale al fine di consentire presidi giudiziari e sportelli che evitino almeno lo smantellamento assoluto. Se è vero che vi sarebbe la difficoltà a trovare addirittura una collocazione fisica per fascicoli di Città di Castello, è opportuno che chi ha concepito e chi ha votato questa riorganizzazione tenti di rimediare ad evidenti errori di valutazione. Si tratta di una riforma che sta ottenendo l’effetto contrario rispetto ai propositi enunciati: invece di semplificare, complica, piuttosto che accorciare i tempi della giustizia, li prolunga in maniera indefinita, ingolfando l’intero sistema. E’ proprio il caso, al di là di responsabilità politiche che a noi appaiono evidenti e gravi, di mettere insieme tutte le risorse che il territorio e la regione hanno a disposizione per evitare che l’intero territorio regionale subisca un trattamento che non merita. In particolare desta preoccupazione quanto potrebbe accadere a Città di Castello, da troppo tempo dimenticata e lasciata in uno stato di abbandono e degrado non più tollerabili". RED/pg