TRASPORTO SANITARIO: “RIFORMULARE LA DISCIPLINA DELLA MATERIA VALORIZZANDO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO RADICATE NEL TERRITORIO” - MOZIONE DEL CONSIGLIERE MONNI (PDL)
Affidare il trasporto sanitario in emergenza-urgenza alle associazioni di volontariato radicate nel territorio, disciplinando la materia attraverso l'istituzione di un sistema di accreditamento degli operatori. È questo l'obiettivo di una mozione presentata dal consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) con la quale si chiede all'Esecutivo di elaborare un nuovo ordinamento procedurale che disciplini il settore. Nella mozione l'esponente del Pdl indica i punti cardine che dovrebbero essere contenutI nel provvedimento.
27 Mar 2013 00:00
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(Acs) Perugia 27 marzo 2012 - Affidare il trasporto sanitario in emergenza-urgenza alle associazioni di volontariato radicate nel territorio, disciplinando la materia attraverso l'istituzione di un sistema di accreditamento degli operatori. È questo l'obiettivo di una mozione presentata dal consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) con la quale si chiede all'Esecutivo di elaborare un nuovo ordinamento procedurale che disciplini il settore.
Nella mozione l'esponente del Pdl indica i punti cardine che dovrebbero essere contenutI nel provvedimento. In primo luogo si chiede di “esplicitare chiaramente, come stabilito dall’accordo nella conferenza Stato-Regioni e confermato dall’Unione Europea”, che il trasporto sanitario in emergenza-urgenza sia affidato alle associazioni di volontariato “radicate significativamente nel territorio umbro, ancorché in possesso dei titoli richiesti, attraverso norme precise di indirizzo e coordinamento inserite in apposita Legge Regionale”. Si propone poi: di “evidenziare a quale contratto nazionale di lavoro fare riferimento per individuare un preciso parametro di attinenza per partecipare ad eventuali gare d’appalto; di “rendere noto, per le evidenti implicazioni connesse - il numero delle postazioni 118 (H 24 o H 12) che si vogliono mantenere nel territorio regionale”.
Debbono inoltre essere definite le linee guida “per circoscrivere il profilo degli autisti soccorritori nel possesso di specifiche soglie di formazione e qualificazione, come pure va circoscritto “l’elenco delle associazioni attraverso la ricognizione di quelle che già svolgono attività di trasporto sanitario di emergenza-urgenza sul territorio regionale”. Nella mozione si rileva, infine, la necessità di “individuare uno specifico regolamento che dovrà delimitare i requisiti di autorizzazione e accreditamento: strutturali, tecnologici e organizzativi, necessari per garantire un servizio di emergenza-urgenza sicuro, capillare, efficace ed efficiente e che dia garanzia di continuità ventiquattro ore al giorno su tutto il territorio regionale”.
La mozione del consigliere Monni parte dalla considerazione che nel quadro di “necessaria razionalizzazione e compressione della spesa pubblica socio-sanitaria, diventa fondamentale il ruolo che può essere svolto Associazioni di volontariato e le organizzazioni Onlus che da anni operano nell’assistenza socio-sanitaria”. L'esponente del Pdl rimarca poi il “forte ritardo dell'Umbria nel predisporre uno strumento legislativo che disciplini la materia dell’emergenza sanitaria favorendo il coinvolgimento e la valorizzazione dell'associazionismo, come l'assenza di di linee guida in materia che ha favorito l'affidamento di servizi socio-sanitari a soggetti che rispondono principalmente a logiche economiche, minacciando l’esistenza stessa delle Associazioni Onlus che da anni operano virtuosamente in Umbria”.
Monni lamenta inoltre la mancanza di una disposizione di legge regionale “che disciplini l’affidamento dei servizi sanitari di trasporto e primo intervento attraverso l’istituzione di un sistema di accreditamento degli operatori”. Un fatto che, a suo giudizio “ha determinato e rilevanti problemi e incertezze interpretative che si ripercuotono sulla qualità dei servizi erogati e che penalizza le Associazione storiche di volontariato dell’Umbria e i relativi autisti soccorritori che stanno rischiando di veder messi in discussione i loro diritti di lavoratori”. Monni, infine, nel citare una sentenza del Consiglio di Stato (sezione VI, 16 giugno 2009, n° 3897, reiterata nel 2011) con la quale si stabilisce che “anche i soggetti economici senza scopo di lucro, e quindi privi dell’iscrizione alla Camera di Commercio, possono partecipare alle procedure di gara”, cita alcuni casi in cui non si è tenuto conto di tale disposizione.
In particolare, l'esponente del Pdl cita il caso della Asl 2 che “in data 26 marzo 2012, emette la 'Procedura aperta per l’affidamento del servizio di trasporto di pazienti in trattamento dialitico, da effettuarsi con mezzi diversi dai normali mezzi di trasporto (di norma barellati), dalla propria abitazione, alle strutture sanitarie competenti' con scadenza 24/04/2012. In data 26 aprile – prosegue Monni - viene esaminata la documentazione prodotta dai partecipanti (Cri, Italy Emergenza, quest'ultima ditta vincitrice del bando della ASL 1, e l’Ati costituita da alcune associazioni di volontariato aderenti ad Anpas). Ebbene, L’Ati sopra richiamata, insieme alla CRI, sono escluse in quanto prive dell’iscrizione alla Camera di Commercio; è riconosciuta conforme solo la documentazione della stessa ditta che ha vinto la sopra richiamata gara della ASL 1. Inoltre – conclude Monni - la Asl 3, che ha emesso, ma non ancora espletato, il bando di gara per il servizio di emergenza-urgenza 118, il cui precedente affidamento è scaduto il 30 giugno 2012 e prorogato alle associazioni di volontariato sino 31 dicembre 2012, vedrà forse escluse, per gli stessi motivi, la Stella d’Italia di Spoleto e la Croce Bianca di Foligno che, da decenni, svolgono questo servizio”. RED/tb
