TOSSICODIPENDENZA: “DATI SCONVOLGENTI. RISPOSTA ESSERE CORALE E INNOVATIVA” - NOTA DI BRUTTI (PRESIDENTE COMMISSIONE D'INCHIESTA CRIMINALITÀ E TOSSICODIPENDENZE)

Il presidente della Commissione d'inchiesta sulla criminalità organizzata e le tossicodipendenze commenta gli “sconvolgenti dati relativi all'Umbria” forniti nel rapporto ministeriale 2013 sulle tossicodipendenze.  Secondo Brutti l'allarme-droga  è un problema “complesso e un banco di prova per la nostra comunità, residente e straniera. E l'Umbria deve essere capace di rispondere in modo corale e molto, molto più convinto”. Brutti annuncia la presenza del comandante regionale della Guardia di Finanza Cristiano Zaccagnini,  alla riunione di domani della Commissione d'inchiesta.

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24 Lug 2013 01:00

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(Acs) Perugia, 24 luglio 2013 - “Sono dati sconvolgenti anche se tristemente annunciati. Il fatto che una regione piccola come l'Umbria risulti prima nei decessi per overdose impone una risposta collettiva, dalla classe politica, alle forze dell'ordine, alla scuola a ogni singolo cittadino. Senza la partecipazione di tutti non se ne viene fuori”. Paolo Brutti, presidente della Commissione regionale contro la criminalità organizzata e le tossicodipendenze, commenta quelli che definisce “angoscianti” dati del Dipartimento politiche antidroga.

“Al netto di quanto è emerso dai lavori della Commissione, è cioè che in Umbria il sistema di rilevamento è  più approfondito rispetto ad altre regioni e questo fa crescere i nostri numeri, è innegabile che nelle città umbre l'abuso di sostanze stupefacenti rasenta la normalità, specie per le fasce più giovani. La Commissione che presiedo e che da poco ha assunto le deleghe sul contrasto alle dipendenze - continua Brutti - lavora intensamente su questo fronte, domani stesso sarà in audizione il comandante regionale della Guardia   di Finanza, generale Cristiano Zaccagnini, altro contributo importantissimo per suggerire nuove strategie che porteremo all'attenzione del governo locale e di quello nazionale. Di certo – aggiunge - occorre modificare un approccio che, come risulta evidente, non è riuscito a contrastare il fenomeno, per cercare risposte più moderne e incisive”.

“ E' una battaglia che merita la mobilitazione giovanile – conclude - , anche per le pesanti implicazioni con il mondo del narcotraffico, e che può costituire motivo di nuove aggregazioni e di scossa al nostro tessuto culturale”. RED/tb

Ultimo aggiornamento: 24/07/2013