(Acs) Perugia, 10 settembre 2015 - La terza commissione dell'Assemblea legislativa (Sanità e Servizi sociali), presieduta da Attilio Solinas, ha discusso con il direttore regionale della Sanità umbra, Emilio Duca, dell'ipotesi di convenzione con altre regioni per quanto riguarda i trapianti e della situazione relativa ai centri di assistenza per i disturbi da comportamento alimentare. L'obiettivo della commissione, espresso con voto unanime, è di pervenire a una proposta di risoluzione su questi temi. All'ordine del giorno anche la petizione popolare che chiede l'istituzione di un servizio 118 per l'emergenza-urgenza che serva la zona di Trestina e una interrogazione del consigliere Maria Grazia Carbonari (M5s) sull'ospedale di Città della Pieve, argomenti rinviati alla settimana prossima, in occasione dell'audizione dell'assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini.
TRAPIANTI - Il presidente della commissione, Solinas, ha posto all'attenzione le problematiche connesse con le convenzioni fra regioni: “per i trapianti di fegato c'è quella con il Lazio – ha evidenziato – ma è un fatto che molti donatori vanno invece ad Ancona, quindi è ipotizzabile convenzionarsi anche con l'ospedale del capoluogo marchigiano e lasciare poi la scelta, come si deve, al paziente. Ritengo anche – ha detto Solinas - che chi sceglie di andare fuori regione debba essere registrato al centro trapianti regionale umbro”.
Il direttore Duca ha quindi illustrato la situazione: “Attualmente abbiamo protocolli d'intesa con Lazio, Toscana e Emilia Romagna – ha detto – mentre con la regione Marche non è stato formalizzato, anche se puntiamo a un accordo quadro per il periodo 2016-2018. L'Umbria è attrattiva per quanto riguarda i reni: dal 2010 l'attività di trapiantologia fa registrare 72 trapianti per cittadini umbri su un totale di 89 persone, considerando anche i non umbri. Solo 27 umbri hanno scelto di curarsi fuori regione. Discorso diverso per le altre patologie: 5 cittadini umbri hanno scelto per il trapianto di fegato l'ospedale Umberto I di Roma sui 38 che hanno optato per le strutture di fuori regione. Numeri molto più bassi per le altre tipologie: 9 pazienti sono andati fuori regione per trapianti di cuore e solo 4 per il polmone”.
Su richiesta del consigliere Mancini (Lega), la discussione si è estesa al trattamento dell'epatite virale. In proposito Solinas ha ricordato che “ci sono 7 centri prescrittori dei nuovi farmaci per l'epatite C, poi Gastroenterologia e Malattie infettive, tutti abilitati a prescrivere. La nostra regione è al passo con le altre – ha detto Solinas - con molta prevenzione e campagne di informazione. Lo dimostra la quasi inesistente mobilità passiva, fatta eccezione per i casi di trapianto”. Il problema è quello dei costi molto elevati: “Ogni trattamento costa 50mila euro – ha detto Duca – e in Umbria su 135 pazienti gravi sono 19 quelli che hanno completato il ciclo, per un costo di 9 milioni e 600mila euro, vale a dire 2 milioni oltre il tetto potenziale per pazienti in carico (all'Umbria spettano 7 milioni e mezzo dei 500 milioni di euro del Fondo nazionale)”.
L'altro tema affrontato in materia di sanità è quello dei CENTRI DI ASSISTENZA PER I DISTURBI NEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: “si tratta di una patologia in crescita – ha ricordato il presidente Solinas – che coinvolge soprattutto giovani donne e le cui conseguenze possono essere drammatiche, fino alla morte. Su questa patologia il territorio di Perugia è in sofferenza, con la onlus 'Pellicano' che si occupa dei casi ma è rimasta solo con il personale volontario, essendo venuta meno la convenzione per la presenza di un medico in questo centro. L'associazione è sostenuta, anche economicamente, dalle famiglie, ma – ha sottolineato Solinas – necessita di consulenze mediche interdisciplinari, nutrizionistiche, dietologiche, psicologiche”.
“In Umbria – ha risposto Duca – oltre a quello che si fa a Perugia, c'è la struttura di Palazzo Francisci a Todi che offre servizio di residenzialità h24 con 9 posti letto, nell'ospedale di Città della Pieve ci sono 12 posti letto per grandi obesi e sono previsti altri 2 posti letto, per casi acuti, a Città di Castello in pediatria e nel reparto endocrinologia del nosocomio di Perugia. Il servizio sanitario umbro copre sia necessità ambulatoriali che di ricovero e in tutte queste situazioni le associazioni di volontariato interagiscono con la sanità pubblica”.
La Commissione Sanità di Palazzo Cesaroni chiederà dunque un sostegno maggiore ai centri di assistenza per i disturbi alimentari e di ampliare le convenzioni con le altre regioni per quanto riguarda i trapianti. PG/