TERZA COMMISSIONE: PROSEGUE L’ISTRUTTORIA SULLA PROPOSTA DI MODIFICA DELLA LEGGE “7/2014” CIRCA LA SOMMINISTRAZIONE A USO TERAPEUTICO DI FARMACI CANNABINOIDI – INIZIATIVA DI CARBONARI (M5S)

La Terza commissione ha proseguito l’istruttoria sulla proposta di legge di Maria Grazia Carbonari (M5s) per le modifiche alla legge sulla somministrazione ad uso terapeutico di farmaci cannabinoidi: si vuole assicurare, oltre all'accesso alla terapia a tutti quei pazienti che potrebbero trarne beneficio, anche la libertà di scelta secondo il principio del permesso/consenso per l'accesso alla terapia. Si richiede anche di inserire il trattamento con medicinali cannabinoidi tra i protocolli per tutte quelle patologie e sindromi per le quali è documentata l'efficacia, ampliando l'ambito ristretto finora alle cure palliative e di terapia del dolore.

Data:

08 Mar 2018 12:00

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(Acs) Perugia, 8 marzo 2018 – La Terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas, ha proseguito l’istruttoria sulla proposta di legge di Maria Grazia Carbonari (M5s) riguardante modificazioni alla legge “7/2014” circa la somministrazione ad uso terapeutico di farmaci cannabinoidi.

Gli uffici dell’Assemblea legislativa hanno svolto un lavoro di comparazione sulle varie normative che ciascuna Regione ha varato sull’uso di farmaci cannabinoidi. Soltanto tre Regioni, Molise, Trentino e Sardegna, non hanno ancora mai affrontato l’argomento. Gli impieghi della cannabis a uso medico riguardano attualmente: l’analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo) resistente alle terapie convenzionali; l’analgesia nel dolore cronico in cui il trattamento con antiinfiammatori non steroidei o con cortisonici e oppioidi si sia rivelato inefficace; l’effetto anticinetosico e antiemetico nella nausea o vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv; l’effetto stimolante dell’appetito nell’anoressia o nella perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids e nell’anoressia nervosa in tutti i casi in cui si rivelano inefficaci i trattamenti standard. In tutti questi casi vi sono evidenze scientifiche acclarate e i medici possono prescrivere farmaci cannabinoidi in ricette non ripetibili.

Ciò che è emerso fino ad oggi è la scarsa reperibilità del farmaco, prodotto in Italia solo dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Per assicurare la continuità terapeutica dei pazienti il Ministero della Difesa può autorizzare l’importazione di cannabis da altri Paesi europei, Olanda in primis, da conferire allo stabilimento di Firenze, ai fini della trasformazione e distribuzione nelle farmacie.

La proposta di legge del Movimento 5 stelle mira ad ampliare la disponibilità di farmaci cannabinoidi: si vuole assicurare, oltre all'accesso alla terapia a tutti quei pazienti che potrebbero trarne beneficio, anche la libertà di scelta secondo il principio del permesso/consenso per l'accesso alla terapia stessa. Si richiede anche di inserire il trattamento con medicinali cannabinoidi tra i protocolli per tutte quelle patologie e sindromi per le quali è documentata l'efficacia, ampliando l'ambito ristretto finora alle cure palliative e di terapia del dolore. A tal fine viene anche regolamentato il tipo di prescrizione da parte del medico di medicina generale o pediatra di libera scelta sulla base di un piano terapeutico redatto dal medico specialista del Servizio sanitario regionale previo consenso informato. Infine, anche con l'obiettivo di ridurre il costo dei farmaci cannabinoidi importati dall'estero, si intende sollecitare tutte quelle azioni necessarie, sperimentali o tramite specifici progetti pilota, per la produzione di sostanze e preparazioni a base di cannabis cercando una collaborazione attiva con le Università. PG/

Ultimo aggiornamento: 09/03/2018