TERZA COMMISSIONE: AUDIZIONE CON I RAPPRESENTANTI DEI MEDICI SPECIALIZZANDI DELL’UNIVERSITÀ DI PERUGIA

La Terza commissione consiliare ha ascoltato in audizione il presidente dell'Associazione specializzandi dell’Università di Perugia per approfondire il nuovo sistema di contribuzione studentesca. Dalla riunione è emersa la richiesta dell’adeguamento della tassazione per gli specializzandi medici ai criteri di legge, con un tetto massimo che non sia superiore a quello degli altri studenti. Inoltre gli specializzandi chiedono che l’Università reinvesta parte della tassazione nelle scuole di specializzazione per garantire l’attività formativa.

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01 Ago 2018 18:15

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(Acs) Perugia, 1 agosto 2018 – La Terza commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Attilio Solinas, ha ascoltato il presidente dell'Associazione specializzandi dell’Università di Perugia (Asup), Andrea De Giglio, al fine di approfondire il nuovo sistema di contribuzione studentesca per i medici specializzandi in medicina e chirurgia. Dall’audizione, sollecitata da Carla Casciari (Pd), è emersa la richiesta dell’adeguamento della tassazione per gli specializzandi medici ai criteri di legge, con un tetto massimo che non sia superiore a quello degli altri studenti dell’Università di Perugia. Inoltre gli specializzandi chiedono che l’Università reinvesta parte della tassazione nelle scuole di specializzazione per garantire l’attività formativa.

De Giglio, che era accompagnato da numerosi rappresentanti dell’Asup, ha sottolineato come oramai l’Università di Perugia abbia le tasse di iscrizione per le scuole di specializzazione medica tra le più alte d'Italia. E questo a discapito della competitività e dell’attrattività dell’Ateneo. Gli specializzandi chiedono che venga modificato il nuovo piano di tasse dell’Università che ha introdotto la possibilità di contribuite a seconda delle fasce Isee per tutti gli studenti, ma creando una disparità visto che solo per le scuole di specializzazione di area medica il tetto massimo è di 3mila euro e non di 2mila. I rappresentanti dell’Asup hanno anche ricordato come da almeno sette anni l’Università non destina fondi alle scuole di specializzazione, come invece dovrebbe fare, abbassando così la qualità formativa. Gli specializzandi, così, sarebbero spesso costretti a usufruire di corsi a pagamento organizzati da enti privati e a volte perfino dalla stessa Università. E spesso gli altri atenei italiani aiutano gli specializzandi in queste attività formative o per la partecipazione a convegni. Queste richieste sono state ignorate dall’ateneo negli ultimi due anni, tanto che gli specializzandi medici, per provare a farsi ascoltare, hanno scioperato il mese scorso. Dopo la protesta gli specializzandi hanno avuto un confronto con l’Università che ha giustificato le scelte fatte per garantire l’invarianza di gettito al fine di non intaccare il bilancio. Inoltre gli specializzandi medici, che a Perugia sono circa 600, hanno rimarcato l’importanza dell’odierna audizione, visto che la Regione Umbria è la seconda firmataria del loro contratto di formazione specialistica dopo l’Università, e anche in considerazione del fatto che la Regione investe fondi nelle borse di studio per le scuole di specializzazione di area medica.

Dopo gli interventi di Carla Casciari (Pd), Sergio De Vincenzi (Misto/Umbria next), Claudio Ricci (Misto/Rp-Ic) e Silvano Rometti (SeR), il presidente Solinas ha proposto di proseguire l’esame della situazione convocando un’ulteriore audizione a settembre con i rappresentanti dell’Università di Perugia per cercare di trovare una soluzione condivisa ai problemi sollevati. DMB/

 

Ultimo aggiornamento: 02/08/2018