TERZA COMMISSIONE: “ACCENTUARE RUOLO DISTRETTI SANITARI, PIÙ EQUA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE E MAGGIORE PARTECIPAZIONE DI CITTADINI E COMUNI” - PROPOSTA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE CON OLTRE 3MILA FIRME

 La Commissione Sanità e Servizi sociali ha ascoltato i promotori di una proposta di legge di iniziativa popolare (firmata da oltre 3mila cittadini umbri) riguardante le modificazioni sul ruolo dei Distretti sanitari che, a loro dire, “hanno perduto l'autentica centralità sui territori e l'integrazione con il dipartimento Prevenzione”. Si chiede anche la “partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni alla scelta delle priorità in campo sanitario” e l'attribuzione di risorse ai distretti “tramite quote capitarie pesate secondo i parametri di natura epidemiologica e demografica”. La proposta di legge era stata già presentata nella precedente legislatura, ma non ha ancora ottenuto alcun esito.

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24 Feb 2016 00:00

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(Acs) Perugia, 24 febbraio 2016 – Nella seduta odierna la Terza commissione, presieduta da Attilio Solinas, ha ascoltato alcuni dei promotori di una proposta di legge di iniziativa popolare (firmata da oltre 3mila cittadini umbri) riguardante le modificazioni sul ruolo dei Distretti sanitari che, a loro dire, “hanno perso l'autentica centralità sui territori e l'integrazione con il dipartimento Prevenzione”. La proposta di legge era stata già presentata nella precedente legislatura, ma non ha ancora ottenuto alcun esito.

“Dopo le varie riforme del sistema sanitario – hanno spiegato Carlo Romagnoli, Costantino Pacioni, Giovanni Vantaggi e Luigino Ciotti (tutti nel comitato promotori) – si è passati da 12 Asl a 5, poi a 4 e, oggi, a 2 sole Asl con due soli, quasi irraggiungibili, direttori. La legge '18/2002' – hanno detto – sottrae ai distretti la potestà sulla prevenzione e sulle esigenze che variano da territorio a territorio, con una diminuzione del ruolo di Comuni e comitati, quindi di una autentica partecipazione alla gestione della salute pubblica. I bisogni continuano ad essere avvertiti sui territori ma la centralizzazione di tutto il sistema sanitario rende i territori indifesi, si vede il venir meno dei servizi ma non c'è un dispositivo con cui interagire. Se facessimo una rassegna della densità dell'offerta – hanno concluso -  la troveremmo molto eterogenea, con territori che hanno una ricca dotazione di risorse, ad esempio quello Folignate, mentre nel Marscianese, nel Trasimeno e nell'Eugubino si lamentano”. In sostanza, si chiede una “riassegnazione della titolarità della spesa ai territori in modo adeguato, più equo: tanti malati, tanti bambini uguale tante risorse”, evitando che, “sulla sola base dei costi standard i territori con più servizi abbiano più risorse di quelli con meno servizi ma magari con più esigenze per cause epidemiologiche o accentuate problematiche territoriali”. 
 
SCHEDA - Nel testo si evidenzia che la legge 18 definisce un complesso di norme che “non conferisce alla popolazione gli strumenti necessari per far sì che i suoi bisogni di salute e di assistenza trovino una effettiva risposta nelle attività del distretto sanitario”, per cui si chiede di modificare il ruolo dei distretti quali “articolazioni territoriali organizzative delle Usl per lo svolgimento delle attività di promozione della salute, prevenzione, diagnosi e cure primarie, intermedie e riabilitative, attraverso la gestione coordinata delle risorse, la collaborazione con gli enti locali, l'interazione con le funzioni ospedaliere e la massima integrazione dei servizi, al fine di assicurare la centralità della persona e la continuità della presa in carico del bisogno di cura individuale e collettivo. Un distretto articolato in centri di salute, che rappresentano il punto di contatto e accesso unico del cittadino per tutte le prestazioni sanitarie e sociali che afferiscono al sistema primario delle cure”. Si chiede anche la “partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni alla scelta delle priorità in campo sanitario” e l'attribuzione di risorse ai distretti “tramite quote capitarie pesate secondo i parametri di natura epidemiologica e demografica”. 
 
Il presidente della commissione, Attilio Solinas, ha detto agli intervenuti che la proposta sarà tenuta in debita considerazione, incaricando gli uffici di verificare quanto fatto in precedenza, dato che l'atto era già stato esaminato dalla precedente commissione Sanità, pur senza approdare ad alcun esito entro la fine della legislatura precedente. Quindi ha assicurato l'impegno a mandare avanti l'istruttoria di questo progetto di legge, compatibilmente con le attività della Giunta e con le intervenute modifiche legislative in materia di sanità che hanno portato all'unificazione di tutte le leggi e i regolamenti all'interno del Testo unico. PG/

Ultimo aggiornamento: 10/11/2016