(Acs) Perugia, 13 giugno 2018 - “Vista l’imminente discussione per la conversione del decreto legge ‘55/2018’ (‘Ulteriori misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria,interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016’), auspichiamo che in Commissione speciale per l’esame di atti del Governo non passi solo la conversione del decreto, ma si affrontino anche alcune tematiche importanti, al momento lasciate fuori dal decreto, ma che da tempo la Lega va rivendicando”. Così i consiglieri regionali del Carroccio, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini.
“Le zone terremotate dell’Umbria – aggiunge Mancini - necessitano di risposte imminenti, le stesse che il Governo Gentiloni avrebbe dovuto dare, ma che non hanno trovato epilogo. Per questo auspichiamo che in Commissione speciale vengano trattati e inseriti all’interno del decreto temi rilevanti come la regolarizzazione e il superamento delle difformità per quanto riguarda le abitazioni danneggiate, l'aumento dell'organico degli uffici speciali regionali, la proroga per almeno due anni della struttura commissariale, il superamento del problema della zona franca e l’estensione a tutto il territorio colpito, perché alcuni comuni che avevano subito il doppio terremoto erano rimasti fuori dal provvedimento e non potevano beneficiare del termine dei sei mesi”.
Mancini e Fiorini chiedono anche che, tra i provvedimenti venga inserita “la regolarizzazione delle casette di legno abusive che si sono diffuse nel cratere del terremoto, la cosiddetta questione di 'nonna Peppina', la 95enne diventata il simbolo dei terremotati”.
“Bisogna proseguire nella direzione imboccata anche grazie al lavoro svolto dai nostri parlamentari – aggiunge Mancini -, e che già ha prodotto significativi risultati come l’inserimento nel decreto relativo alla proroga della scadenza della busta pesante, del congelamento del pagamento delle utenze e dei mutui sino al 2020 oltre alla riapertura dei termini per la presentazione delle domande per accedere ai benefici della zona franca urbana. La strada da fare – conclude - è ancora molto lunga e il ritardo accumulato è imperdonabile, ma il vento sta cambiando e dalle parole si è finalmente passati ai fatti”. RED/as