(Acs) Perugia, 20 ottobre 2011 - "Si tratta di un parametro non secondario nella qualità dell'intervento sanitario: la messa al bando del dolore dalle corsie dei nostri ospedali è un aspetto cruciale nella valutazione della sanità regionale, della sua capacità d'accoglienza e della sua vocazione ad un'imprescindibile e diffusa 'cultura del conforto'”. Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico, lancia l'allarme sui ritardi che l'Umbria, in base ad una ricerca della Commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, risulterebbe aver collezionato nell'applicazione della legge 38/2010 inerente l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore .
“La ricerca resa pubblica dalla Commissione d'inchiesta sul sistema sanitario nazionale – spiega Galanello – ci riporta una situazione diversificata. L'applicazione della normativa risulta 'buona' in 12 regioni, prevalentemente del Nord e del Centro Italia, e in ritardo nelle altre 8: in questa classifica la nostra Regione si posiziona terzultima con un livello di aderenza alle disposizioni di legge pari al 40 per cento, avanti solamente al Molise ed alla Sardegna”. Per Fausto Galanello lo studio evidenzia “gravi mancanze che devono essere presto colmate, con l'obiettivo di riallineare la nostra Regione su livelli di eccellenza anche in questo tema così delicato e non marginale nella vita quotidiana del malato e dei suoi familiari”.
Nell'interrogazione alla Giunta il consigliere Pd chiede di “far luce sulle ragioni del ritardo; di procedere ad una ricerca sulle modalità di applicazione della normativa nei diversi ospedali dell'Umbria; di conoscere quali indirizzi generali abbia la Giunta rispetto al miglioramento dell'accesso dei malati alle terapie del dolore”. RED/mp