SVILUPPUMBRIA: “SOLUZIONE INAPPROPRIATA E CONTRADDITTORIA, LA CRISI NON PUÒ ATTENDERE LE LITURGIE DELLA POLITICA” - BARBERINI (PD) SULLA LEGGE APPROVATA IERI IN PRIMA COMMISSIONE
21 Giu 2012 01:00
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(Acs) Perugia, 21 giugno 2012 - “La decisione di affidare ad un amministratore unico a tempo la ristrutturazione di Sviluppumbria è inappropriata e contraddittoria: la grave crisi economica in atto non può attendere le liturgie della politica, servono soluzioni immediate che permettano alla società di dare risposte rapide, concrete ed efficaci al sistema economico e produttivo umbro in difficoltà”. Lo afferma il consigliere regionale Luca Barberini (Pd), commentando l’approvazione, avvenuta ieri in Prima commissione, del disegno di legge della Giunta che sopprime l’Apt e conferisce a Sviluppumbria funzioni di promozione turistica e territoriale dell'Umbria, rivedendone struttura e competenze.
“Ritengo positivo – sottolinea Barberini – il fatto che tutta la gestione del settore economico e produttivo regionale venga ricondotta a unico soggetto, perché diamo una risposta importante alle esigenze di semplificazione e di razionalizzazione. Sono inoltre molto soddisfatto dell’approvazione della mia proposta di ridurre da 5 a 3 il numero dei membri del consiglio di amministrazione di Sviluppumbria e del conseguente riconoscimento dell’idea che aziende di questo tipo hanno la necessità di essere governate da un organo collegiale in grado di garantire la necessaria partecipazione e condivisione delle scelte e al tempo stesso soluzioni efficaci e tempestive. In questo quadro – aggiunge il consigliere regionale - mi sembra però alquanto paradossale la decisione di affidare a un amministratore unico e a tempo la ristrutturazione della stessa società e sono fortemente rammaricato per la bocciatura del mio emendamento in merito, che proponeva di assegnare tale incarico al nuovo Cda. Mi chiedo – prosegue Luca Barberini – se abbia un senso prima scegliere di razionalizzare e poi introdurre una nuova figura che si occupi in maniera provvisoria (e quindi senza possibilità di adottare soluzioni a lungo termine) della governace di un’impresa come Sviluppumbria che ha, invece, la necessità di essere immediatamente e fortemente operativa. Penso che sia di una scelta sbagliata sia dal punto di vista etico e politico, perché l’idea di un uomo solo al comando non mi appassiona, sia sul fronte organizzativo perché questa soluzione parziale, e per di più a scadenza, non può che penalizzare l’attività di Sviluppumbria. Politica e istituzioni – conclude Barberini – non possono ancora una volta non decidere: il nostro tempo e le nostre difficoltà impongono soluzioni e scelte certe e coraggiose. Mi auguro, pertanto, un diverso pronunciamento in Consiglio regionale”. RED/mp