STATUTO REGIONE: “SOTTOLINEARE NELLA CARTA IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E ALLE MAFIE È UN SEGNALE DI DEBOLEZZA VERSO LE STESSE ORGANIZZAZIONI MALAVITOSE” - NOTA DI MONACELLI (UDC)

Il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli torna sulla decisione, presa ieri a larghissima maggioranza (unica astensione dell'Udc) dalla Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari di inserire tra i valori fondanti della Carta umbra, il 'contrasto alla criminalità organizzata ed alle mafie', proposto dal capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni. Per Monacelli si tratta di un atto “di grande ovvietà perché è alla base di una qualsiasi istituzione pubblica essere contro le attività criminali. Tuttavia sottolinearlo in uno Statuto rappresenta un segnale di debolezza nei confronti di quelle stesse organizzazioni malavitose che devono essere combattute.

Data:

22 Giu 2012 01:00

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(Acs)Perugia, 22 giugno 2012 - “Inserire come valore fondante dello Statuto della Regione Umbria il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, come approvato dall'apposita Commissione, risulta di grande ovvietà e per questo ho deciso di astenermi dalla votazione di questo punto”. Lo scrive, in una nota, il capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli che rimarca come “è alla base di una qualsiasi istituzione pubblica essere contro le attività criminali; sottolinearlo in uno Statuto rappresenta un segnale di debolezza proprio nei confronti di quelle organizzazioni malavitose che devono essere combattute”.

 

Perché allora – si domanda il capogruppo centrista - inserire in uno Statuto soltanto il contrasto alle mafie e non quello anche alla pedofilia, alle droghe (visto l'elevato numero di morti per overdose in Umbria e che Perugia è tristemente considerata una delle capitali dello spaccio di sostanze stupefacenti), al terrorismo, alla corruzione e così via? Magari tra alcuni anni emergeranno nuove forme di delinquenza e altre scompariranno. Allora – si chiede di nuovo - che si farà? Si modificherà nuovamente lo Statuto per aggiornarlo in base alla gravità dei reati come stabilito dal codice di procedura penale? Ben diverso – aggiunge - sarebbe stato un richiamo al rispetto della legalità. Lo Statuto – spiega - è la fonte primaria regionale, un documento che dovrebbe avere un alto spessore e non essere banalizzato. Il dubbio che sovviene è che, una volta di più – conclude Monacelli -, le istituzioni vengano utilizzate da alcuni consiglieri per attaccarsi medaglie al petto, mancando così di riguardo alle carte fondamentali e quindi ai cittadini umbri”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 22/06/2012