SOCIALE E FAMIGLIA: “ALL’ESAME DELLA TERZA COMMISSIONE IL DISEGNO DI LEGGE SULLA TUTELA DELLA FAMIGLIA E IL NUOVO SISTEMA INTEGRATO PER I SERVIZI SOCIALI IN UMBRIA - ASCOLTATI GLI ASSESSORI PRODI E STUFARA

La terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta da Enzo Ronca, ha oggi chiamato a riferire l’esecutivo sui due atti già all’esame dell’organismo: la proposta di legge di iniziativa popolare, “Disposizioni per la promozione e la tutela della famiglia” e il disegno di legge “Disciplina per la realizzazione del Sistema integrato di interventi e Servizi sociali”. Dei due provvedimenti, il primo dei quali sarà oggetto di una audizione domani alle 10 a palazzo Cesaroni, hanno parlato nell’ordine l’assessore regionale all’istruzione Maria Prodi e il collega ai servizi sociali Damiano Stufara.

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16 Ott 2009 01:00

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(Acs) Perugia, 16 ottobre 2009 – Lavoro di approfondimento della Terza Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni con la Giunta regionale su due atti importanti: la proposta di legge di iniziativa popolare “Disposizioni per la promozione e la tutela della famiglia” che proprio domani venerdì 16, alle ore 10, sarà oggetto di una audizione con i soggetti interessati nella sala Partecipazioni del Consiglio, sulla quale oggi ha fatto le sue considerazioni l’assessore alla istruzione Maria Prodi; e il disegno di legge “Disciplina per la realizzazione del Sistema integrato di interventi e Servizi sociali”, illustrato alla Commissione dall’assessore ai servizi sociali Damiano Stufara. Due incontri interlocutori, li ha definiti il presidente Enzo Ronca, entrambi propedeutici alla discussione vera e propria che dovrà precedere ogni decisione sull’iter dei due atti. Con riferimento a quella parte di legge sul sostegno alla famiglia che coinvolge il suo assessorato, Maria Prodi ha in pratica sostenuto che alcune delle azioni previste dal disegno di legge di iniziativa popolare trovano già collocazione in provvedimenti e soprattutto in regolamenti della Regione ed hanno già ora una loro incidenza positiva sulle famiglie umbre. In particolare l’assessore ha citato i buoni scuola, erogati per garantire la libertà di insegnamento e favorire il diritto allo studio in una regione come l’Umbria che “ha i più bassi tassi di abbandono scolastico e che ha comunque deciso di concentrare i propri sforzi a sostegno della frequenza delle scuole superiori, per completare l’obbligo scolastico”. Ci sono interventi in atto della Regione, ha aggiunto Maria Prodi, sul fronte della assistenza alla prima infanzia e in tutte quelle forme sperimentali, del tipo di quelle realizzati in altri paesi europei, ad esempio la cosiddetta ‘Tagesmutter’, (letteralmente madre di giorno). Il fatto è, ha aggiunto, che “mancano proposte e iniziative su questo versante. Siamo disponibili a prenderle in considerazione: non le abbiamo regolamentate proprio perché vogliamo discuterne con i soggetti proponenti che, però, al momento mancano. Per sollecitare queste attività, di fatto private, stiamo predisponendo un bando regionale di sollecitazione. Ma stiamo anche lavorando ad altri bandi per favorire il lavoro femminile, condizione essenziale per l’aumento delle nascite, perché contrariamente a qualche anno fa, si è appurato che la disoccupazione femminile è causa non secondaria del crollo delle nascite, proprio per problemi legati al reddito familiare”. In attesa dell’iter successivo della proposta, a partire dagli esiti della audizione di domani, la terza Commissione, subito dopo, ha ascoltato l’assessore ai servizi sociali Damiano Stufara che ha illustrato le novità contenute nel suo disegno di legge “Disciplina per la realizzazione del Sistema integrato di interventi e Servizi sociali”. Lo ha definito “un atto strategico che intende “reinquadrare tutto il comparto dei servizi sociali, proprio nel momento in cui sta per venire alla luce - lo presenteremo prima del 6 novembre - il Piano sociale regionale”. Stufara ha parlato di disegno di legge che non intende rivoluzionare quanto messo in piedi fino ad ora, ma che presenta comunque novità importanti come: l’introduzione dei Liveas (Livelli essenziali di assistenza sociale, equivalenti ai Lea, i livelli essenziali di assistenza sanitaria): “uno strumento che ancora non esiste nelle legislazione italiana, ma che stanno per adottare alcune Regioni fra cui l’Umbria; l’avvio concreto di casi di sussidiarietà; la conferma del sistema universalistico dei servizi e soprattutto della loro dimensione territoriale che deve essere rafforzata rispetto al contesto urbano”. Nel merito Stufara ha spiegato che questa scelta comporta il varo di “Piani sociali di zona”, da definire a livello degli Ati (Ambiti territoriali integrati) con il concorso dei Comuni che pur restando titolari della materia dovranno organizzare i sevizi in questa dimensione territoriale, “sulla quale la Regione si impegna a trasferire il 95 per cento del Fondo sociale di sua competenza”. GC/gc

Ultimo aggiornamento: 16/10/2009