(Acs) Perugia, 17 novembre 2011 - “Il  ‘Fondo di emergenza per le famiglie delle vittime di incidenti mortali del lavoro’, istituito con legge regionale 1/2008, è iniziativa profonda e lungimirante, voluta ed approvata nella scorsa legislatura regionale. Ma l’Umbria mette in questo fondo  risorse che purtroppo non sono sufficienti a coprire tutte le esigenze e le richieste”. Così il consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc-Fds) che sottolinea come questo problema sia stato sollevato anche dal presidente regionale dell’Amnil, Alvaro Burzigotti, nel corso di una iniziativa comprensoriale dell’associazione svoltasi nei giorni scorsi a Gualdo Tadino.
 
“Burzigotti – spiega Goracci che era presente all’incontro -, tra i molti problemi posti sulla sicurezza e sulle azioni da compiere in questo campo, purtroppo,  sempre di stretta e pressante attualità, ha ancora una volta richiamato il problema della scarsità di risorse destinate al Fondo. In quella sede è stato anche suggerito e proposto, sia come gesto simbolico, sia come richiamo forte all’attenzione su un tema che precipita all’improvviso persone e famiglie nel dramma, di dare un segnale incisivo, anche con un contributo volontario dei singoli consiglieri e dei gruppi regionali”. Il consigliere regionale si dice convinto della validità e della opportunità di una scelta come questa che possa veder coinvolto l’intero Consiglio regionale e tutti i gruppi consiliari: “Per quanto mi riguarda – assicura -, di sicuro lo farò come scelta ‘personale’ e ne darò comunicazione nei prossimi giorni”.
 
Goracci, che anticipa una propria iniziativa sulle questioni della sicurezza sul lavoro, spiega infine che “le emergenze e le drammaticità sociali nella nostra regione sono tante e, anche se è sempre dura fare graduatorie tra povertà, debolezze e bisogni, credo che sia impossibile trovare situazioni più pesanti di quella della morte improvvisa e violenta di una persona mentre è al lavoro per guadagnarsi un pezzo di pane, per non parlare poi della tremenda condizione in cui lascia la famiglia coinvolta”.  RED/tb