(Acs) Perugia, 14 settembre 2010 - Il Consiglio regionale, nella seduta di stamani, ha provveduto ad istituire la Commissione di inchiesta su “Infiltrazioni mafiose in Umbria, metodologie di controllo, prevenzione e lotta alla criminalità organizzata”. Promotore e primo firmatario dell’atto è stato il capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni alla cui firma seguono quelle dei consiglieri del PdL (Modena, Nevi, De Sio, Lignani Marchesani, Mantovani, Monni, Rosi, Valentino, Zaffini) e successivamente quelle dei capigruppo del Partito Democratico (Locchi), Udc (Monacelli), Socialisti (Buconi) e Rifondazione comunista (Stufara). L’Aula si è spaccata sul numero dei componenti la Commissione: mentre il presidente dell’Assemblea propone 5 membri (tre maggioranza e due opposizioni), il consigliere Cirignoni lancia la proposta di rappresentanza all’interno dell’organismo di ogni gruppo consiliare (9). A questo punto il voto dell’Aula (16 favorevoli e 11 contrari) ha dato il via libera alla proposta della presidenza del Consiglio. Voto unanime, invece, sulla durata della Commissione (tre anni) e sull’oggetto e le mansioni del mandato.
Due gli obiettivi principali della Commissione: appurare la presenza e il livello delle organizzazioni mafiose nel territorio regionale umbro; individuare le iniziative legislative di competenza regionale utili al contrasto delle infiltrazioni mafiose.
La Commissione sarà chiamata a: verificare le azioni delle amministrazioni pubbliche in ogni ambito per contrastare la criminalità organizzata, in particolare in materia di smaltimento dei rifiuti, dell’acquisizione di imprese e attività economiche; a monitorare l’applicazione della normativa nazionale vigente in tema di controlli antimafia da parte delle amministrazioni pubbliche che affidano appalti in ambito regionale; alla promozione di sinergie con le Camere di Commercio ai fini del controllo di avviamento e/o il trasferimento in ambito regionale di nuove attività di impresa e nel miglioramento delle politiche relative ai dispositivi certificativi antimafia; a porre in essere provvedimenti tesi al monitoraggio, al controllo e alla prevenzione del fenomeno del riciclaggio di denaro ‘sporco’ nel mercato immobiliare regionale; alla raccolta e alla elaborazione di dati statistici sui flussi migratori nazionali interni entranti in regione e provenienti da realtà territoriali particolarmente sensibili ai fenomeni delle realtà mafiose e della criminalità organizzata; all’avvio di programmi di prevenzione sociale in collaborazione con il Ministero degli Interni, le istituzioni locali preposte al trattamento delle problematiche dei sopracitati fenomeni, ed al coinvolgimento delle associazioni e delle istituzioni scolastiche della regione.
Questa tipologia di Commissione di inchiesta è stata, per la prima volta, istituita dal Consiglio regionale dell’Umbria il 20 gennaio 2009 e formalmente operativa dal successivo 10 marzo, concludendo il suo mandato nello scorso mese di dicembre con la relazione finale in Aula. RED/as