(Acs) Perugia, 27 dicembre 2018 - “La morte del giornalista Antonio Megalizzi, ucciso a Strasburgo durante un attacco terroristico e l’uccisione delle due ragazze scandinave in Marocco sono fatti che rendono necessaria l’adozione di norme preventive a tutela dei cittadini; chiediamo alla Regione Umbria di accantonare le divergenze politiche e approvare un atto di buon senso: no al burqa nelle sedi istituzionali e negli ospedali”. i consiglieri regionali della Lega Valerio Mancini e Emanuele Fiorini annunciano una mozione sull’argomento.
"Non vogliamo – spiegano - che una comunità rinneghi le proprie usanze, chiediamo solo al Pd che governa questa regione un maggiore controllo sul fronte sicurezza. Non possiamo continuare a far finta di niente, i fatti di cronaca dimostrano che l’islam moderato non esiste: occorre quindi adottare norme a tutela dei cittadini. Da qui la mozione proposta dalla Lega, che chiede di non accettare nelle sedi istituzionali quali Regione, Provincia, ospedali o presidi sanitari, donne con il viso completamente coperto: il velo che nasconde il volto ne impedisce il riconoscimento e rende difficile l’identificazione, ponendo la donna in uno stato di inconcepibile subalternità rispetto all’uomo. Una condizione che, se sommata ad altri comportamenti, come l’ostacolo alla scolarizzazione o all’ascesa sociale, confermano la scarsa volontà da parte del mondo islamico di integrarsi nella società occidentale. Come Lega riteniamo che le tradizioni e i costumi religiosi non possano rappresentare giustificati motivi di eccezione rispetto alle esigenze di sicurezza all'interno delle strutture pubbliche. Paesi europei quali Belgio, Francia e alcuni land della Germania si sono già attivati in questo senso, nel 2015 anche la Regione Lombardia ha approvato una delibera su questo indirizzo. Ci aspettiamo – concludono - che la giunta Marini faccia prevalere il buon senso ai colori politici”. RED/pg