(Acs) Perugia, 23 luglio 2010 – “Quali le politiche della Giunta regionale, attraverso apposite direttive per le Ausl. umbre, riguardo il contrasto e la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro”. È quanto chiede, con una interrogazione, Andrea Lignani Marchesani (Pdl – vice presidente del Consiglio regionale)
Nella premessa dell’atto, Lignani ricorda i dati resi pubblici dall’Inail-Direzione regionale sugli infortuni e le morti sui luoghi di lavoro nell’anno 2009, che hanno evidenziato una diminuzione della denuncia degli incidenti, del 10 per cento rispetto al 2008 (15.285 contro i 17.101), ma al contempo è aumentato di una unità il numero delle vittime (17 contro 16) nello stesso periodo di tempo.
Il vice presidente dell’Assemblea evidenzia come “la Regione Umbria riveste un ruolo decisivo nel campo della prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro attraverso il Spsal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro), istituito presso il ‘Dipartimento di Prevenzione’ di ciascuna Azienda Unità Sanitaria Locale.
Lo scorso 19 luglio – fa notare - alcuni sindacati rappresentanti i medici ed i dirigenti medici (con le rilevanti eccezioni di Cisl ed Uil) hanno effettuato uno sciopero per protestare circa il mancato rinnovo del proprio contratto e contro i presunti ‘tagli’ alle spese sanitarie, determinati a loro dire dalla recente manovra finanziaria governativa.
Su molti organi di stampa, il giorno precedente lo sciopero, il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, aveva invece ribadito e precisato che la manovra finanziaria governativa non toccava la spesa sanitaria nel modo più assoluto, come del resto la semplice lettura del testo del decreto evidenziava. Lo stesso ministro – aggiunge – sottolineava come il ricambio del personale sarà ‘congelato’ soltanto nelle quattro Regioni italiane (Molise, Campania, Lazio e Calabria) con gravi deficit nei conti economici riguardanti la sanità.
Restano dunque soltanto in capo alla Regione dell’Umbria le decisioni sulle modalità con le quali intende razionalizzare e rendere maggiormente efficiente il servizio sanitario regionale, compreso l’aspetto relativo alla prevenzione degli infortuni e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Quindi, a seguito di decisioni amministrative proprie, alcune Aziende U.S.L. dell’Umbria sembrano andare nella direzione di operare risparmi a prescindere, attraverso anche una incongrua riorganizzazione del personale e dei dirigenti in alcuni settori e dipartimenti delle Ausl. stesse, “Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro” compreso”.
In conclusione, Lignani Marchesani fa sapere come “i dati parziali per l’anno in corso denotano purtroppo una tendenza all’incremento degli infortuni, anche di quelli esiziali, come conferma anche la ‘morte bianca’ del lavoratore straniero avvenuta a Corciano nella giornata di ieri, la decima dall’inizio del 2010”. RED/as