SICUREZZA: “LA REGIONE HA FALLITO NEL TENTATIVO DI RENDERE LE POLIZIE LOCALI OMOGENEE E COMPETITIVE IN TEMA DI ORDINE PUBBLICO” - NOTA DI LIGNANI MARCHESANI (FDI) SUL REGOLAMENTO DELLA GIUNTA

Il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (FdI) commenta criticamente la proposta di regolamento elaborato dalla Giunta regionale in attuazione della legge regionale sulla sicurezza (“1/2005”) e riguardante la polizia locale. Lignani rileva il fatto che, a quasi dieci anni dal varo della legge, l'Esecutivo “è riuscito, a malapena, a mettere d’accordo le varie Polizie Municipali solo ed esclusivamente sul vestiario”.

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13 Nov 2014 00:00

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(Acs) Perugia, 13 novembre 2014 - “'La montagna ha partorito il topolino': a quasi dieci anni dal varo della legge regionale in materia di sicurezza (la '1/2005'), la Giunta regionale è riuscita, a malapena, a mettere d’accordo le varie Polizie Municipali solo ed esclusivamente sul vestiario”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d'Italia) il quale spiega che, in esecuzione della suddetta legge, la Giunta regionale ha elaborato un regolamento in cui si disciplinano “finanche le divise per il servizio in barca, a cavallo, in bicicletta e sugli sci, ritenuti evidentemente elementi strategici per la sicurezza degli umbri, ma niente si è ottenuto sull’omogeneizzazione dei comportamenti dei vigili”.

Lignani Marchesani spiega quindi che è scontato il proprio voto negativo sul regolamento stesso che, in forma di parere, è espresso esclusivamente nella Commissione competente (la Prima) e non in Aula”. L'esponente di Fratelli d'Italia illustra gli ulteriori motivi che lo inducono a votare contro la proposta della Giunta: “Lo spirito della legge '1/2005' – spiega -, nata su iniziativa del gruppo dell’allora Alleanza Nazionale, era quello di rendere anche l’ente Regione protagonista in tema di sicurezza, stanziando fondi (peraltro pochi) per iniziative sul territorio delle Polizie Municipali, ma con il chiaro intento di rendere omogenei tutti i corpi dei Vigili Urbani, sia in termini di armamento che di politiche finalizzate alla repressione e all’ausilio degli altri Corpi di Polizia”. Un obiettivo “evidentemente fallito”, secondo Lignani, alla luce di un regolamento che “rasenta i termini del ridicolo: avere la stessa tuta da sci, gli stessi stivali da cavallo o le stesse scarpe da barca non interessa gli umbri, stanchi di un Corpo vocato esclusivamente a 'far cassa' attraverso le multe e che, in molti casi, rifiuta di calarsi in una realtà che invece richiede una partecipazione diretta e responsabile per il controllo del territorio”. E la “colpa” di tale situazione va addossata, secondo l'esponente di Fratelli d'Italia, a “molti sindaci ed a esasperati comportamenti sindacali, ma è anche in capo ad una Giunta regionale poco autorevole, che in dieci anni poteva proporre meccanismi graduali di omogeneizzazione - da riservare magari ai nuovi assunti e ai più giovani - e favorire prepensionamenti per coloro che, dopo decenni di servizio 'vecchia maniera', avrebbero trovato oggettive difficoltà a riconvertirsi in nuove funzioni”. RED/tb

Ultimo aggiornamento: 13/11/2014