SICUREZZA: LA PRIMA COMMISSIONE APPROVA LA PROPOSTA DI LEGGE POPOLARE CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE – IL TESTO PASSA ALL'AULA PER IL VOTO FINALE
La Prima Commissione del Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge di iniziativa popolare “Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore del contrasto e prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. Il testo approvato è il frutto del confronto interno alla Commissione e della dialettica instaurata con i componenti del Comitato promotore dell'iniziativa, che ha accettato e fatto proprio il disegno di legge modificato dai commissari. La norma mira “allo sviluppo della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, attraverso la promozione degli interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, anche in collaborazione con altri enti pubblici e privati”.
27 Set 2012 01:00
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(Acs) Perugia, 27 settembre 2012 – La Prima Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Oliviero Dottorini, ha approvato (3 voti favorevoli e astensione Pdl), la proposta di legge di iniziativa popolare “Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore del contrasto e prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. Il testo approvato è il frutto del confronto interno alla Commissione e della dialettica instaurata con i componenti del Comitato promotore dell'iniziativa, che ha accettato e fatto proprio il disegno di legge così come modificato dai commissari.
La proposta di legge è stata emendata con l'accoglimento di due modifiche presentate dal Comitato promotore e dal presidente della Commissione antimafia del Consiglio regionale, Paolo Brutti. Esse riguardano la possibilità di adottare, nei bandi per la concessione di finanziamenti pubblici e per l'affidamento di contratti con la Regione, misure preferenziali per le aziende vittime di reati di mafia e di criminalità organizzata. Previsto poi che la costituzione del Comitato tecnico-scientifico per la sicurezza e la vivibilità possa iniziare ad esercitare i compiti attribuitigli dalla nuova legge solo dopo lo scioglimento della Commissione regionale antimafia.
La nuova norma, che dovrà essere approvata dall'Aula di Palazzo Cesaroni, prevede che la Regione Umbria concorra “allo sviluppo dell'ordinata e civile convivenza della comunità regionale nonché allo sviluppo della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, attraverso la promozione degli interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, anche in collaborazione con altri enti pubblici e privati”. In relazione alla prevenzione del crimine organizzato e mafioso e alla promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, vengono definiti interventi di prevenzione primaria (diretti a prevenire i rischi di infiltrazione criminale nel territorio regionale sul piano economico e sociale), secondaria (diretti a contrastare i segnali di espansione o di radicamento nel territorio regionale) e terziaria (diretti a ridurre i danni provocati dall'insediamento dei fenomeni criminosi).
Nell'ambito della promozione primaria la Regione promuove e stipula accordi di programma e di collaborazione con enti pubblici, comprese le amministrazioni statali competenti nelle materie della giustizia e del contrasto alla criminalità, anche prevedendo contributi, per realizzare iniziative e progetti volti a rafforzare la prevenzione in relazione ad aree o nei confronti di categorie o gruppi sociali soggetti a rischio di infiltrazione o radicamento di attività criminose di tipo organizzato e mafioso; diffonde la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile fra i giovani; favorisce lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio. La Regione può anche concedere contributi alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale per la realizzazione di progetti volti a diffondere la cultura della legalità, del contrasto al crimine organizzato e mafioso, nonché della cittadinanza responsabile. La Regione inoltre incentiva: iniziative finalizzate al rafforzamento della cultura della legalità e concede contributi a favore di enti pubblici per la realizzazione, con la collaborazione delle scuole, di attività coerenti con le finalità della legge, nonché per la realizzazione di attività di qualificazione e di aggiornamento del personale della scuola; la realizzazione, in collaborazione con le Università umbre, di attività per attuare le finalità della legge nonché la valorizzazione delle tesi di laurea inerenti i temi del contrasto alla criminalità organizzata; la promozione di iniziative finalizzate allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica, alla lotta contro la cultura mafiosa, alla diffusione della cultura della legalità nella comunità regionale, in particolare fra i giovani.
La Regione si avvale del Comitato tecnico-scientifico per la sicurezza e la vivibilità, previsto dall'articolo 11 della legge regionale 13/2008, per munirsi della strumentazione normativa e tecnica più avanzata e già attuata in altre realtà tradizionalmente infiltrate dalla criminalità organizzata. Il Comitato tecnico-scientifico ha la funzione di monitorare il fenomeno del crimine organizzato e mafioso, con particolare riguardo al settore degli appalti e dell'economia; elabora e propone azioni idonee a rafforzare gli interventi di prevenzione e contrasto del stesso nonché volte all'aggiornamento degli strumenti normativi e tecnici di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, tenendo conto delle migliori pratiche applicate nelle regioni dove il problema incide in modo più acuto.
La Regione Umbria avrà l'obbligo di costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia per fatti verificatisi nel proprio territorio. E non potrà farsi assistere da avvocati che nel contempo assistano imputati di crimini organizzati e dei reati ad essi collegati.
La Giunta e il Consiglio regionale costituiranno un portale telematico pubblico di documentazione sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso, con specifico riguardo al territorio regionale, per favorire iniziative di carattere culturale, per la raccolta di materiali e per la diffusione di conoscenze in materia. Sarà il Consiglio regionale ad esercitare il controllo sull'attuazione della legge e sui risultati conseguiti nell'ambito della prevenzione del crimine organizzato e mafioso e nella promozione della legalità e della cittadinanza responsabile. Spetterà invece all'Esecutivo regionale, entro il 31 ottobre di ogni anno, presentare al Consiglio una relazione che fornisca informazioni sul quadro degli interventi e delle iniziative di prevenzione primaria, secondaria e terziaria posti in essere, coordinati e finanziati dalla Regione; sull'ammontare delle risorse e sulla loro ripartizione per il finanziamento delle iniziative e degli interventi nonché sulle modalità di selezione dei soggetti privati coinvolti; sui dati statistici relativi ai fenomeni di illegalità collegati al crimine organizzato e mafioso rilevati sul territorio regionale. MP/