(Acs) Perugia, 9 maggio 2012 - “Ormai l'acropoli perugina sembra diventata il luogo preferito per gli spacciatori, dove mettono in scena le loro cruente liti. E ieri, soltanto grazie al tempestivo intervento delle forze di polizia, la guerriglia non è sfociata in un nuovo omicidio omicidio”. Così Maria Rosi (PdL) torna sull'“ennesimo” episodio di violenza nel centro storico di Perugia, rimarcando come, anche questo fatto, sia “la conseguenza di anni in cui la politica e le amministrazioni locali non si sono mai occupate adeguatamente del problema della sicurezza e della droga, arrivando addirittura alla negazione di esso. Oggi sono necessari interventi tempestivi da parte di chi amministra la città”.
Per Rosi “vanno innanzitutto fatte rispettare le norme che vietano la vendita di alcolici a minori. Va fatta prevenzione. Non si può pensare che sia sufficiente l'azione repressiva che stanno attuando le forze dell'ordine. Ai ragazzi, nelle scuole, bisogna far capire i danni procurati dalla droga e dall'uso inappropriato di alcolici. Bisogna dar vita a manifestazioni, all'interno della nostra acropoli, dedicate a questi temi. Il messaggio deve essere quello che il divertimento non passa attraverso lo sballo e che la l'abuso di sostanze stupefacenti non ci rende liberi, ma ci rende ancora più soli. È necessaria una sempre più marcata collaborazione fra scuole e famiglie, mentre i mezzi di comunicazione di massa devono parlare di più dei danni procurati da alcool e droga, portando esempi positivi di ragazzi che ce l'hanno fatta”.
Rosi si dice convinta che “ se si rivitalizzasse il centro storico attraverso eventi culturali e musicali, anche serali, non si darebbe modo agli spacciatori di spadroneggiare. Sarebbe importante – continua - prevedere una tariffa unica serale per i parcheggi, tenendo aperto anche il minimetro ed i negozi”. Maria Rosi, in conclusione, si augura che l'episodio di violenza accaduto ieri possa significare “una presa d'atto che è arrivato il momento per la politica di intervenire e collaborare in maniera produttiva e trasversale per contrastare fattivamente quella che è diventata una vera urgenza per la società umbra. Se non si è capaci di risolvere il problema forse è meglio fare un passo indietro”. RED/as