“Sicurezza e qualità del lavoro negli appalti pubblici della Regione Umbria”

Audizione di Seconda e Terza Commissione con Uil, Cgil e Cisl

Data:

16 Ott 2025 12:44

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(Acs) Perugia, 16 ottobre 2025 – “Sicurezza e qualità del lavoro negli appalti pubblici della Regione Umbria” sono state al centro dell’audizione delle Commissioni Seconda e Terza dell’Assemblea legislativa dell’Umbria che questa mattina, a Palazzo Cesaroni, hanno ascoltato i rappresentanti dei sindacati Uil, Cgil e Cisl. Dopo l’introduzione dei presidenti degli organismi consiliari, Letizia Michelini e Luca Simonetti, sono intervenuti Monica Di Angelo (Fpl Uil), Stefania Cardinali (Filcams Cgil), Giuliano Bicchieraro (Filca Cisl) e Fabio Benedetti (Uil).

I rappresentanti della Uil hanno fatto riferimento al “Protocollo regionale per la sicurezza e la qualità del lavoro negli appalti pubblici della Regione Umbria”, presentato alle due Commissioni durante una precedente seduta (https://tinyurl.com/protocollo-Uil-Umbria), specificando che esso riguarda cinque ambiti di intervento e potrebbe essere la base per la predisposizione di una legge regionale in grado di tutelare la qualità e la sicurezza del lavoro, anche nel settore dei servizi. L’iniziativa mirerebbe a garantire regole uniformi, valide per il pubblico quanto per il privato ed a combattere le gare al massimo ribasso, contrastare i contratti pirata, tutelare i salari, prestare attenzione ai temi della sicurezza e degli infortuni, scongiurare i cambi di appalto senza tutela occupazionale.

Per la Cgil l’Umbria potrebbe essere la prima Regione ad adottare un protocollo sugli appalti, pensato soprattutto per i Comuni, soggetti che più spesso li affidano. La base di partenza potrebbe essere il Codice degli appalti esistente, da integrare con proposte possibilmente unitarie dei sindacati, coinvolgendo anche tutti gli altri soggetti interessati, dalle organizzazioni datoriali all’Anci. Sarebbe importante prevedere una contrattazione in anticipo, per programmare gli appalti che vengono attivati ogni anno e definire quali contratti debbano essere applicati ad ognuno, valutando con attenzione quali siano veramente equivalenti. Servirebbe rendere più efficace l’Osservatorio sugli appalti e porre dei limiti, già previsti dal Codice, per i subappalti, anche per ostacolare infiltrazioni criminali. Andrebbe infine previsto un meccanismo di verifica della effettiva corrispondenza del servizio prestato con le previsioni dell’appalto.

L’esponente della Cisl ha ricordato che esistono già alcuni protocolli su legalità e sicurezza firmati da Regione, Prefettura, Questura, sindacati e organizzazioni datoriali. Risulterebbe quindi opportuno unificare per quanto possibile i vari documenti (tenendo anche presenti le normative comunitarie), per evitare che le stazioni appaltanti si trovino a doversi districare tra una moltitudine di protocolli diversi. Sarebbe quindi necessario fare sintesi di tutti i documenti che già esistono su welfare, sicurezza, legalità e qualità del lavoro negli appalti, pubblici e privati. Proprio nel privato, è stato infine sottolineato, si registrerebbero le maggiori criticità, a causa della scarsità di controlli. MP/

Ultimo aggiornamento: 16/10/2025