SICUREZZA DEI CITTADINI: “LA REGIONE GETTA DENARI PUBBLICI, EROGANDO SOMME SENZA CONTROLLI” – NOTA DI LIBERATI (M5S)

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, annuncia il voto contrario all'atto di programmazione sugli interventi in materia di sicurezza dei cittadini che “arriverà in Aula martedì prossimo”, come successo anche in Prima Commissione . Per Liberati “fino al recente passato nessuno ha controllato che cosa accadesse davvero, e così dalla Regione, piovono ancora soldi pubblici sui Comuni, senza però condizionarne l’erogazione alla concreta efficienza dei servizi”.

Data:

22 Set 2016 14:45

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(Acs) Perugia, 22 settembre 2016 – “Martedì prossimo arriverà in Assemblea legislativa l'atto di programmazione sulle politiche locali di sicurezza. Ma, fino al recente passato, nessuno ha controllato che cosa accadesse davvero. E così, dalla Regione, piovono ancora soldi pubblici sui Comuni, senza però condizionarne l’erogazione alla concreta efficienza dei servizi”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, secondo il quale non bisogna dimenticare che “su questo delicato fronte dovrebbe essere il solo Ministero dell’Interno a muoversi, evitando duplicazione di spese, funzioni, ambiguità e sicuri conflitti istituzionali”.

Liberati ricorda “il caso della videosorveglianza, cofinanziata da una Regione che, però, poco o nulla finora ha controllato e imposto in merito: né relativamente a tecnica e qualità delle telecamere (risoluzione, visione notturna, efficienza nelle intemperie, etc.), né sul loro effettivo funzionamento. Tanto che sono noti i molteplici interventi di Questure e Comitati per l’ordine e la sicurezza. Ad esempio, a Terni funzionavano solo 6 telecamere su 25. Questo però la Giunta della presidente Catiuscia Marini non lo ricorda”.

“In Prima Commissione – prosegue Liberati - tutti i consiglieri regionali, fuorché il M5S, hanno votato la programmazione 2016 (https://goo.gl/cthKF6). Quasi un atto di fede, sulla parola, senza sapere quanto fatto concretamente sinora dalla Regione; senza possedere la mappatura dei luoghi sensibili; senza i verbali del Comitato per l’ordine e la sicurezza; senza indicazioni circa le modalità con cui l’Università di Perugia sta spendendo le molteplici risorse riservate dall’ennesima convenzione; senza conoscere i progetti redatti dai Comuni umbri, beneficiati da altri 140mila euro; fornendo poi 8mila euro ad Anci Umbria per fare quel che la Regione medesima dovrebbe responsabilmente controllare in prima persona, dall’alto dei suoi milleduecento dipendenti”.

“Questo – conclude Liberati – è un modo particolarmente dozzinale di usare il denaro collettivo, a maggior ragione in una materia che riguarda la tutela della vita umana e che, invece, diventa pretesto per piccoli baratti tra enti pubblici allo sbando. Il M5S non voterà questo atto nemmeno in Aula, giacché carente di dati cruciali e finora lacunoso sulle minime verifiche ex ante ed ex post, tuttavia emblematico di quel finanziamento a pioggia che ancora ben connota la gestione pubblica targata Catiuscia Marini. Un modo di amministrare la res publica che pensavamo appartenere al trapassato remoto della politica”. RED/dmb

Ultimo aggiornamento: 22/09/2016