(Acs) Perugia, 27 febbraio 2014 - “Perugia si macchia ancora e per l'ennesima volta di sangue. Una lite mortale, forse legata al traffico della droga, che a Perugia gira a fiumi, porta la nostra città alla ribalta della cronaca nera”. Così il consigliere regionale Massimo Monni (Nuovo centrodestra) con riferimento all'omicidio all'Ostello di Perugia: “Ennesimo gravissimo atto che continua ad incrementare il senso di insicurezza dei cittadini”.
“I nostri amministratori – denuncia Monni - continuano a nascondere la testa sotto la sabbia e a sentirsi offesi se Perugia viene classificata come una città violenta e insicura, dove il degrado e la droga le hanno strappato la serenità di un tempo. Ma dove vivono? È inutile che il sindaco Boccali ribatta duro e parli di strumentalizzazione politica a chi ha il coraggio di parlare apertamente dei problemi criminosi di Perugia. Certo – va avanti Monni -, tutto questo non fa bene nè all'immagine della città, né tanto meno ai perugini che si vedono deturpati della propria identità. Ma prendere coscienza dei fatti è già un primo passo verso un'ipotetica soluzione. Anche in sede di Prima Commissione del consiglio regionale – spiega - è stato affrontato il tema della sicurezza, ma sono pochi i soldi messi a disposizione per gli interventi a tutela dei cittadini, e c'è chi sosteneva che 'va tutto bene e che bisogna stare tranquilli'”.
Per Monni “va bene dare un tetto a chi vive senza fissa dimora, ma il Comune di Perugia, almeno, faccia uno sforzo per controllare chi usufruisce dell'accoglienza all'interno delle proprie strutture pubbliche. Tuttavia – aggiunge - invito il Sindaco e chi afferma che bisogna stare tranquilli, a fare un giretto a piedi tra le viuzze del centro storico di sera, e neanche troppo tardi. È deserto, spettrale. Anche Corso Vannucci – conclude Monni - è tristemente vuoto; saracinesche di negozi e bar abbassate; non c'è entusiasmo; non c'è impulso. Ma come non accorgersi che Perugia sta morendo?”. RED/as