(Acs) Perugia, 25 ottobre 2011 - “Anche questa mattina il Partito Democratico, sulla mozione proposta dal Consigliere Zaffini relativa all'apertura di un Cie (Centro di identificazione ed espulsione), ha dato ulteriore prova della mancanza di una linea chiara e univoca e si è spaccato”. Lo scrive, a margine della seduta odierna del Consiglio regionale, il capogruppo del PdL, Raffaele Nevi che evidenzia come “pur non andando sotto, nella votazione sull'atto sono stati assenti, per marcare la differenza dalla linea del gruppo, i consiglieri della ex Margherita che nei giorni scorsi, in compagnia del sindaco di Perugia Boccali, erano intervenuti dichiarandosi invece favorevoli alla apertura in Umbria del Cie”.
Per Nevi “forse, gli ex esponenti della Margherita avevano capito che per evitare che Perugia continui a essere una delle capitali dello spaccio e della presenza dei clandestini occorrono ricette nuove e non quelle propugnate in Aula oggi da Rifondazione comunista e dall' Italia dei valori, sposate in pieno dal capogruppo Locchi e dalla presidente Marini anche se, onestamente, con sfumature molto diverse”. RED/as