“Sgravi alle attività economiche del lago Trasimeno e di Piediluco”
L’Aula approva la proposta di legge della Giunta per l’ulteriore riduzione dei canoni per le pertinenze idriche e per le spiagge a causa della persistente siccità
09 Ott 2025 17:11
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(Acs) Perugia, 9 ottobre 2025 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità il disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale “Modificazione alla legge regionale 29 luglio 2025, numero 5”. La modifica all’Assestamento del Bilancio di previsione della Regione Umbria 2025-2027 prevede una maggiore riduzione del canone dovuto dalle attività economiche e sociali per l’utilizzo delle pertinenze idrauliche e delle spiagge lacuali.
SCHEDA
L’atto prevede un intervento mirato a sostenere le attività economiche e sociali, in particolare del lago Trasimeno, per l’aggravarsi della crisi idrica, aumentando lo sconto sul canone demaniale lacuale già operato e disponendo anche uno sconto, di diverso importo, anche per le attività esercitate senza scopo di lucro. La proposta di legge prevede di incrementare la riduzione dal 30% al 50% per le attività economiche con scopo di lucro e viene prevista una riduzione del 20% dei canoni dovuti anche per le attività economiche senza scopo di lucro. Il canone dovuto non può essere inferiore al canone minimo ricognitorio, fissato per il 2025 a 249 euro. Il termine per il pagamento del canone viene spostato al 15 novembre. I costi dell’intervento, determinati in primo luogo dalla necessità di reintegrare la mancata entrata dell’Unione dei Comuni del Trasimeno a cui vanno i canoni riscossi, sono coperti tramite il fondo di riserva per spese impreviste del bilancio regionale. La minore entrata derivante dalla riduzione dei canoni del lago di Piediluco, incassati direttamente dalla Regione, trova copertura finanziaria con la riduzione dello stanziamento 2025 per la ‘quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari’.
RELATORI
Per il relatore di maggioranza, Francesco Filipponi (Pd-presidente Prima commissione) l’atto “rappresenta un intervento equilibrato e coerente, volto a sostenere il territorio in un momento di difficoltà ambientale ed economica. Le misure adottate rafforzano il sostegno alle imprese e agli enti del Terzo settore; estendono le agevolazioni a soggetti finora esclusi; tutelano l’equilibrio finanziario degli enti locali; rispettano la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato; mantengono la coerenza con gli interventi legislativi adottati negli anni precedenti. Ricordo che la Regione Umbria ha già adottato in passato misure simili di riduzione e differimento dei canoni demaniali lacuali, mai contestate dal Governo ne dalla Corte dei Conti. Il disegno di legge è finanziariamente neutro in quanto le minori entrate sono interamente coperte da riduzioni di spesa già previste nel bilancio regionale. Per la prima volta vengono comparati i diritti alla diminuzione dell'importo del pagamento sia per il lago del Trasimeno sia per il lago di Piediluco. Ringrazio per quanto fatto la Giunta e l’assessore Bori, ma rivendico anche il lavoro svolto in Prima commissione. Ad esempio il provvedimento prevedeva il differimento del termine del pagamento del canone per l’anno 2025 dal 31 agosto al 15 ottobre. Con un emendamento in Prima commissione si sposta il termine al 15 novembre tenendo conto delle modifiche contenute in questo atto”.
La relatrice di minoranza, Laura Pernazza (FI-vicepresidente Prima commissione) ha annunciato “voto favorevole al provvedimento che è un atto dovuto verso le imprese che operano in aree fragili come il Trasimeno. Ma il comportamento della Giunta e della maggioranza è censurabile per la copertura disinvolta che viene data al disegno di legge. La finalità dell’atto è condivisibile, tanto che è stata votata all’unanimità in commissione. Stiamo parlando del sostegno economico alle imprese che operano sul lago Trasimeno che è in una situazione di crisi idrica oramai perdurante da anni. Già in passato erano stati adottati provvedimenti del genere. Ma vanno rilevati due aspetti rilevati. Il termine di pagamento dei canoni nel testo originario era previsto per il 15 ottobre, e su nostra richiesta è stato spostato al 15 novembre. Il secondo aspetto su cui ci sono forti perplessità è la copertura finanziaria del provvedimento. Con l’assestamento approvato a fine luglio si prevedeva una riduzione del 30%. Ma adesso la legge prevede che per il maggior onere si provveda con il fondo riserva spese impreviste. Fondo da usare solo per esigenze imprevedibili, urgenti e eccezionali. Ma da luglio ad ora non risulta nessuna nuova emergenza. Si tratta di una condizione strutturale e già nota al memento dell’assestamento. In questo modo si crea un precedente pericoloso per futuri atti legislativi. Per questo sollecitiamo la Giunta ad individuare forme di copertura più coerenti con il provvedimento. Inoltre non risulta alcuna previsione per chi già avesse versato il canone. C’è solo nella relazione, mentre sarebbe stato il caso di inserirla nel testo di legge. Il modo in cui la Giunta ha scelto di procedere evidenzia una gestione poco prudente delle risorse e una debole programmazione finanziaria. A fronte dell'assenza di nuove condizioni emergenziali, il ricorso al fondo spese impreviste rappresenta un uso distorto dello strumento contabile e un segnale di scarsa pianificazione economica finanziaria. Faccio appello ai revisori dei conti. La tutela dei laghi e delle attività che vi operano non può essere affrontata con interventi frammentari e temporanei, ma necessita di una strategia pluriennale fondata su programmazione, investimenti ambientali e politiche di sostegno stabili”.
INTERVENTI
Cristian Betti (Pd): “Voteremo con grande favore ed entusiasmo questo atto. Ringrazio la Giunta e gli assessori Bori e Meloni per un provvedimento importantissimo per i nostri laghi e in particolare per il Trasimeno che vive una condizione che si sta aggravando. Si tratta di un intervento necessario, urgente, atteso, richiesto anche dall’Unione dei comuni e dal sistema economico del lago. Sappiamo che abbiamo bisogno di azioni strutturali e ripetute nel tempo che diventino da straordinari e a ordinarie. Bene comunque che venga perpetuato questo tipo di percorso attivo e virtuoso”.
Nilo Arcudi (TP-UC): “Ok la riduzione del canone del 50 per cento. Ma le darsene sono totalmente inagibili. Le barche non possono uscire. Gli operatori sostengono giustamente di pagare un canone per una cosa non utilizzabile, non per loro responsabilità. La situazione è drammatica. Mi chiedo se sia possibile azzerare totalmente il canone. Diamo un servizio che non è possibile usare per colpa del gestore. Questo è un atto dovuto che però è parziale e non è totalmente in linea con la condizione reale che stiamo vivendo in questi mesi al Trasimeno”.
Tommaso Bori (assessore): “Il Trasimeno attraversa una delle sue emergenze idriche più gravi. Se si considerano gli ultimi 25 anni, nel mese di ottobre solo in due annualità il livello si è mostrato così preoccupantemente basso: nel 2008, meno 167 centimetri dallo zero idrometrico, e nel 2003, anno della grande crisi del lago, quando si raggiunse addirittura quota meno 173 centimetri. Questa mattina siamo a meno 163 centimetri: venti meno dell’anno scorso; cinquanta meno del 2021. Rispetto al 2003 e al 2008 si assiste a fenomeni ambientali che destano ulteriori preoccupazioni, come l’interramento dei fondali. Un fatto che oggi tiene completamente bloccate diverse darsene che ospitano la navigazione privata, con le barche impossibilitate ad uscire per mancanza d’acqua. Le stesse linee di navigazione pubblica hanno rischiato di fermarsi nel servizio di trasporto verso le isole per il fondo troppo basso. Ricordo che il Trasimeno è uno dei laghi laminari più grandi d’Europa: poca profondità, grande estensione, adduzioni limitate a pochi piccoli affluenti. Una conformazione che rende il quarto lago d’Italia per estensione un bacino con un’acqua che tende a riscaldarsi con più rapidità rispetto ai laghi profondi, e quindi a evaporare in maniera più intensa. Il cambiamento climatico in atto può essere fatale per il Trasimeno, con il rischio di trasformazione definitiva in una palude e di tendenziale prosciugamento. Per questo assume particolare rilevanza l’intervento di adduzione dalla diga di Montedoglio, attesissimo e che ora diventerà a breve realtà. Ma tutto questo non basta. La misura economica che approviamo oggi è un aiuto alle attività economiche e alle associazioni sportive che gestiscono il demanio e le darsene. Ma al Trasimeno servirà un’attività progettuale che guardi all’allargamento del bacino imbrifero per far confluire più acqua di quella che si riesce a immagazzinare oggi, come negli anni 60 del secolo scorso. È necessario attivarci in ogni modo per sostenere piani di estensione del bacino. Oggi aiutiamo le aziende più esposte in assoluto. Una proposta concertata con gli enti locali coinvolti”. DMB/