“SELVICOLTURA, STOP BUROCRAZIA SUGLI INTERVENTI, SUBITO CORRETTIVI ALLA NORMATIVA VIGENTE” - MELONI (PD) ANNUNCIA INTERROGAZIONE

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29 Ott 2021 15:45

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(Acs) Perugia, 29 ottobre 2021 – “Servono correttivi alla normativa vigente in materia di selvicoltura, che complica la vita dei nostri cittadini. Con il recepimento della direttiva europea a partire dal 1 giugno 2021, anche piccoli interventi di selvicoltura sono sottoposti a Valutazione di incidenza”. Così Simona Meloni (Pd-vice presidente Assemblea legislativa) che annuncia la presentazione di un’interrogazione per chiedere “modifiche necessarie a semplificare la pratica della silvicoltura, considerando il periodo storico – economico che stiamo vivendo e per sostenere le tante imprese agricole, tanto importanti per l’economia delle zone agricole rurali”.

Meloni ripercorre le novità della normativa, a partire dalla “Rete Natura 2000, il principale strumento della politica dell’Unione europea per la conservazione della biodiversità. La Rete Natura – spiega Meloni – si basa sull’individuazione di aree di particolare pregio ambientale ed è costituita dai siti di importanza comunitaria (Sic), dalle zone speciali di conservazione (Zsc) e dalle zone di protezione speciali (Zps) per l’avifauna. La Regione Umbria ha istituito una Rete Natura 2000 regionale, sostituendo le linee guida vigenti che prevedevano l’esenzione dalla Valutazione di incidente ambientale (Vinca) per gli interventi in ambito urbano, forestale e fluviale, a partire dal primo giugno 2021”.

"Questa sostituzione – commenta Meloni – senza una normativa transitoria, ha creato molto disagio tra i soggetti interessati come proprietari boschivi, aziende, organi di controllo, tecnici e professionisti che, a stagione avviata, non hanno certezze di procedere al taglio del bosco finalizzato a bisogni primari di approvvigionamento di legna da ardere. La Regione si è riservata la possibilità di svolgere preventivamente screening di incidenza su siti specifici e aprendo anche a numerose criticità. Esistono infatti – continua - numerose discrepanze tra tipi di intervento forestale ordinario, previsti dal Regolamento forestale e il fatto di non aver seguito la categorizzazione del regolamento rende le pre valutazioni poco chiare”.

“Il caso specifico che balza agli occhi – prosegue Meloni – è quello dei castagneti da frutto, per i quali si prevede che ogni operazione colturale, debba essere effettuata fuori dalla stagione riproduttiva della fauna selvatica. Un fatto, questo, che provocherebbe effetti estremamente dannosi sulla conduzione del castagneto da frutto, rendendo di fatto impossibile alcune operazioni fondamentali come gli innesti. Gravi complicazioni dunque anche per le aziende che si occupano di silvicoltura, che si vedono di fronte ad un dilatare di tempi, burocrazia e costi. Tale situazione – conclude - potrebbe dunque portare anche una grave disincentivazione della pratica che, oltre a far parte delle nostre tradizioni, è anche una risorsa economica e strumento di cura delle nostre montagne”. RED/as

Ultimo aggiornamento: 03/11/2021