SECONDA COMMISSIONE: A PALAZZO CESARONI INCONTRO PARTECIPATIVO SULLE “NORME IN MATERIA DI INFRASTRUTTURE PER LE TELECOMUNICAZIONI” - CONSENSI PER IL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA

Si è svolta oggi in Consiglio regionale la partecipazione convocata dalla Seconda commissione sulle “Norme in materia di infrastrutture per le Telecomunicazioni”, il disegno di legge stilato dalla Giunta di Palazzo Donini. Dagli interventi si registra un diffuso consenso per le nuove norme, accompagnato dalla richiesta di marginali correzioni e semplificazioni.

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20 Nov 2013 00:00

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(Acs) Perugia, 20 novembre 2013
– Una legge all'avanguardia che pone l'Umbria al primo posto in Italia. Una norma che dovrà essere seguita, in tempi celeri, da regolamenti e provvedimenti attuativi che ne rendano concreta ed efficace l'attuazione. Un provvedimento che, seppure necessiti di piccole modifiche e aggiustamenti, chiama le associazioni di categoria a favorire un nuovo approccio culturale da parte degli imprenditori per fare in modo che possano essere colte le potenzialità delle nuove tecnologie di comunicazione e informazione. Queste sono le principali osservazioni emerse durante l'incontro partecipativo convocato dalla Seconda commissione e svoltosi questa mattina a Palazzo Cesaroni, sulle “Norme in materia di infrastrutture per le Telecomunicazioni”, il disegno di legge stilato dalla Giunta di Palazzo Donini.

GLI INTERVENTI.
Franco Allegretti (Galileo Terni): “Positivo l'intento di favorire lo sviluppo del sistema radiotelevisivo locale. Utile predisporre normative di questo genere, che non sono invasive verso il sistema degli operatori televisivi locali. La Regione, di fronte ad un sistema polverizzato e debole delle tv locali, cerca di favorire l'innovazione e l'aggregazione sul piano gestionale ed editoriale. Un obiettivo di non facile raggiungimento. Poco convincente pensare che si possa riuscire a rafforzare e riunificare l'editoria locale: i diversi soggetti si vedono come concorrenti e non dialogano. Le emittenti si vedono come concorrenti che cercano di sconfiggersi a vicenda. È invece necessario guardare ai nuovi media come ad una risorsa per avvicinare gli operatori dei sistemi locali”.

Aurelio Forcignanó (Confindustria): “Apprezziamo le finalità della legge, che mira a dare alla regione una ulteriore possibilità di sviluppo economico e sociale. Abbiamo avuto occasione di confrontarci spesso con l'assessore durante l'elaborazione del documento, dando un nostro apporto e coinvolgendo anche la nostra associazione nazionale di categoria (Astel). Siamo una regione all'avanguardia, dato che l'Umbria è la seconda in Italia a legiferare su questa materia. Notiamo un diverso approccio normativo sulle due componenti: la parte sulla fibra ottica risponde agli obiettivi comunitari sul digital divide mentre invece bisogna riflettere sulla banda larga mobile, sulla quale permane un approccio limitativo verso una tecnologica che invece ha una grande importanza”.

Adriano Fasano (Asstel): “Apprezzamento per l'Umbria, prima regione che approccia in maniera organica il tema delle infrastrutture tecnologiche. Internet, per i giovani, è 'il mondo'. Le infrastrutture non possono essere separate: la fibra è indispensabile per qualsiasi infrastruttura, ma non permettere ai cittadini di accedere ai servizi in ogni luogo, sia in casa che per strada, significherebbe limitare una esperienza che invece già vivono. Non si può scegliere di privilegiare la fibra al posto del mobile, dato che rappresentano due elementi della stessa infrastruttura. La banda larga e fissa e quella mobile devono essere sviluppate in modo integrato. Sui piani di rete: la pianificazione delle nuove infrastrutture viene prevista come annuale ed anche le modifiche dovrebbero essere pianificate. Però la legge prevede che vengano utilizzate le migliori tecnologie disponibili, ma questi interventi sono difficili da prevedere con tanto anticipo. Complimenti per l'ottimo lavoro svolto dall'assessorato: lo schema risulta solo minimamente migliorabile eliminando piccole imprecisioni per renderla una legge coerente e ancora più all'avanguardia”.

Federico Fiorucci
(Confcommercio): “Questo disegno di legge è una misura di sviluppo anti ciclica, un segnale positivo in questo momento. La norma prevede novità positive anche di carattere sociale, come il riconoscimento del diritto dei cittadini dell'accesso a internet. Nel contesto della riprogrammazione dei fondi strutturali, dell'agenda digitale e delle Smart cities questa legge può essere una cornice molto importante per ottenere risultati concreti. Positive anche le piccole innovazioni di carattere procedimentale. Tutte queste positività però rischiano di essere vanificate dalla mancanza di una serie di banali precondizioni: le risorse, la tempistica e gli atti (linee guida, regolamenti e criteri) necessari ad applicare la legge. La vera partita sarà dunque trovare le risorse necessarie ad applicarla, in tempi brevi e con un adeguato coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Sul tema della formazione e della ricerca: le associazioni devono riuscire a far cogliere tutte le opportunità derivanti dalle nuove tecnologie, facendo uscire l'imprenditore dal 'pantano ideologico' in cui spesso di trova. C'è dunque un aspetto culturale importante che dovranno svolgere le associazioni di categoria e le loro agenzie formative. Il cittadino imprenditore dovrà dunque essere messo nelle condizioni di apprezzare queste possibilità”.

Federico Allegretti (Galileo Terni): “La legge contiene spunti molto interessanti, come il coordinamento dei vari operatori di rete e degli interventi infrastrutturali da utilizzare per tutte le attività tecnologiche e di comunicazione. Per quanto riguarda autorizzazioni e iter burocratici, è necessario puntare alla massima semplificazione. Anche utilizzando sistemi di comunicazione elettronica per le comunicazioni, evitando di utilizzare ancora la carta”. MP/

Ultimo aggiornamento: 20/11/2013